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banner“Dobbiamo scrivergli una lettera, fargli capire l’importanza della manifestazione a Lanciano e invitarli a partecipare e a darci una mano…”
Questo ci siamo detti, ed eccoci qua che proviamo a buttare giù qualcosa di convincente!
Non è facile. Veniamo da mille incontri, assemblee territoriali. Tanto da fare e sempre meno tempo a disposizione. C’è fermento in Abruzzo attorno alla questione delle trivellazioni per la ricerca e l’estrazione degli idrocarburi, ed in particolare sul progetto Ombrina Mare 2.
Proviamo a partire da qui, cos’è Ombrina Mare:
A 6 km dalla Costa dei Trabocchi (zona di San Vito Chietino) dovrebbe sorgere la piattaforma petrolifera Ombrina Mare. Estesa 35×24 metri, alta 43,50 metri sul livello medio marino (come un palazzo di 10 piani!), sarà collegata a 4-6 pozzi che dovrebbero essere perforati in un periodo di avvio del progetto della durata di 6-9 mesi.
Solo in questa fase verrebbero prodotti 14.258,44 tonnellate di rifiuti, soprattutto fanghi di perforazione. L’esatta composizione dei fanghi è coperta da segreto industriale, ma si tratta sicuramente di sostanze tossiche, talvolta vengono utilizzati anche elementi radioattivi.
Oltre ad una torre che raffina petrolio in mezzo al mare ci sarebbe poi una nave, uguale a quella che a seguito di un incidente nel Pacifico ha creato un disastro ambientale di enormi proporzioni, ve la ricordate?
Dunque la piattaforma sarà collegata ad una grande nave per diventare una vera e propria raffineria galleggiante, definita Floating Production, Storage and Offloading (FPSO), posizionata con ancoraggi a 10 km di distanza dalla costa.
Come potete immaginare, l’installazione di questo, ed altri pozzi di estrazione già in cantiere, sarebbero un duro colpo, forse quello fatale, per l’economia di questo territorio, per non parlare del rischio di disastro ambientale e dei rischi per la salute dei cittadini e la biodiversità. A pensare che la nostra costa, almeno sulla carta, è definita Parco nazionale della Costa dei Trabocchi.
Quello che però ci spinge a coinvolgervi in questa questione è anche altro. Pensiamo che sia un problema urgente e non delegabile ai “professionisti dell’ambientalismo”. Abbiamo noi tutti il dovere di spenderci per bloccare il colonialismo finanziario che da troppo tempo ormai occupa il nostro territorio, attraverso multinazionali che sottraggono spazi vitali di democrazia, con una violenza sempre più arrogante ed esplicita, maldestramente mascherata, a braccetto con il governo Renzi e lo Sblocca Italia.
Stiamo vedendo come in tutto lo stivale, e non solo, continuino a nascere comitati che si battono contro le devastazioni ambientali e le grandi opere, e non c’è ombra di dubbio, secondo noi, che questi siano alcuni degli spazi, se non lo spazio, più interessante, da vivere ed attraversare per chi come noi punta a trasformare il presente. I comitati ci hanno messo nella posizione obbligata dell’apertura, del dialogo con chi è diverso da noi. Ci hanno profondamente messo in discussione e ci hanno fatto sradicare i paletti ideologici che sostenevano la recinzione del nostro giardino, delle nostre isole felici, dove per troppo tempo, forse, ci siamo rinchiusi, mentre fuori c’era una società che cambiava in peggio, e tornava ad essere una società completamente assoggettata alle dinamiche di potere, una società che ha paura, una società razzista, ignorante e violenta col più povero. Noi pensiamo che, in questo deserto culturale, i comitati siano uno spazio da contaminare con le buone pratiche, non attraverso un rapporto di forza di una struttura o di un’ organizzazione politica all’interno di un gruppo disomogeneo, bensì attraverso la ricerca e la conquista di un’egemonia culturale, che parli il linguaggio dell’accoglienza, della difesa del territorio, dell’autodeterminazione, da declinare in ogni singolo momento dell’agire politico, da parte di tutte e tutti, perché è di questo che abbiamo bisogno se non vogliamo barbarie e sottomissione.
All’interno dei comitati abbiamo imparato tanto, in primis che non siamo noi ad avere la verità in tasca, ma che la verità si costruisce insieme nei momenti di lotta e nel confronto; in secondo luogo che bisogna studiare, sapere di cosa si sta parlando, e che i saperi acquisiti vanno condivisi. Ma abbiamo anche “insegnato” qualcosa, ad esempio a non aver paura dei ricatti, delle minacce e delle molteplici forme di potere perpetrate, perché se siamo tanti e tante e se capiamo la potenza del divenire comunità, nulla possono contro di noi. Abbiamo introdotto un modello di confronto atipico per la società dello spettacolo a cui siamo abituati: le assemblee non avvengono più con i 4 esperti del “settore” dietro una scrivania ed il resto delle persone ad ascoltare passivi di fronte, abbiamo fatto capire la bellezza del cerchio, quello che disegna le assemblee che facciamo nei centri sociali, nei collettivi, nelle nostre realtà. Nei comitati non parliamo di antirazzismo, di antisessismo o di anticapitalismo, cerchiamo di praticarli e nel frattempo di farci comprendere.
All’interno della nostra assemblea abbiamo aperto una discussione sul “nuovo” protagonismo delle province, delle periferie, che da marginalità si fanno sempre più centri di fermento culturale e di dissenso. Pensiamo che le province non siano più, e non dovranno mai più essere, gli spazi dove non si riesce a fare politica, e che quindi “producono” solo compagni e compagne che confluiscono nelle grandi manifestazioni nazionali, nelle aree metropolitane, molto spesso senza essere nemmeno coinvolti nell’organizzazione e partecipando quindi sulla fiducia, ritrovandosi molte volte in situazioni “scomode” senza nemmeno aver contribuito ai momenti decisionali, a volte riportando a casa solo botte e denunce.
Anche per questo abbiamo deciso di manifestare a Lanciano e non nei capoluoghi di Regione, a Pescara o L’Aquila. Questo perché la risposta più determinata e la partecipazione più numerosa alle iniziative di protesta contro Ombrina sono partite proprio da questo territorio di provincia. Ed è proprio da qui, allora, che bisogna ripartire.
L’appuntamento a cui vi invitiamo è sabato 23 maggio, alle ore 15, a Lanciano, provincia di Chieti. Costa dei Trabocchi. Una manifestazione contro la piattaforma Ombrina Mare, contro tutte le trivellazioni e contro lo Sblocca Italia.
Non vi chiediamo di camminare in corteo con noi perché abbiamo bisogno di “numeri”, o perché non abbiamo “amici” più vicini. Per tutta onestà vi diciamo in anticipo che il corteo sarà grande, ne siamo certi, e sarà composto principalmente da gente del territorio abruzzese, che da tanti anni si mobilita contro la petrolizzazione del mare adriatico. L’ultima assemblea che abbiamo convocato a Zona 22 è stata attraversata da oltre 500 persone, numeri sorprendenti se si pensa che Zona 22 è un centro sociale occupato e perennemente sotto minaccia di sgombero da parte del Comune di San Vito Chietino. Nei giorni successivi si sono creati gruppi di lavoro che si incontrano tra Pescara e Lanciano tutte le settimane, che vedono la presenza anche degli enti locali. Perfino i vicesindaci e i sindaci partecipano attivamente alle nostre assemblee. Ad oggi ci sono oltre 170 associazioni ed enti locali che hanno sottoscritto il nostro appello. E’ un percorso che è diventato patrimonio della nostra comunità.
Se vi chiediamo collaborazione è semplicemente perché vogliamo che questa lotta possa divenire patrimonio di tutte e tutti, oltre i confini della Regione Abruzzo, così come noi sentiamo NOSTRA la difesa della Val Susa dal Tav, di Chiaiano dalle megadiscariche, della laguna di Venezia dalle Grandi Navi, di Parma dall’inceneritore, etc. La lista è lunga perché la verità è che, negli ultimi 15 anni, abbiamo sempre saputo che la solidarietà e la fratellanza/sorellanza sono delle risorse da mettere a valore continuamente.
L’appello che vi inoltriamo è che tutti i comitati, dalla Val Susa a Niscemi, partecipino a questa manifestazione in modo che diventi una presa di parola contro le grandi opere e lo Sblocca Italia.
C’è tanto dentro, e non possiamo immaginare questo grande momento di lotta e partecipazione senza i compagni e le compagne con cui abbiamo condiviso tanta strada. Ci sembra che questo 23 maggio possa essere un ponte tra tutto quello che abbiamo fatto e vissuto fin’ora con quanto possiamo, vogliamo e dobbiamo costruire in futuro, nel tentativo di poter mettere insieme una visione del mondo e della vita che passando per le singole vertenze creino un mondo vivibile, giusto e rispettoso delle persone e dell’ambiente.
La lotta ad Ombrina mare, alle trivellazioni e, in generale, alle grandi opere, si inserisce dentro diversi percorsi già attivi: lo Sblocca Italia è il nostro nemico in comune. Il 24 maggio, giorno successivo al corteo, l’assemblea nazionale contro lo Sblocca Italia sarà fatta a Pescara in modo da facilitare la partecipazione ad entrambi gli appuntamenti.
La questione di Ombrina e delle trivellazioni sta circolando anche all’interno delle discussioni sui cambiamenti climatici, come è avvenuto il 14 marzo a Roma nell’assemblea nazionale “Verso (e oltre) Parigi 2015: Cambiamo il sistema, non il clima”, e a metà aprile a Bruxelles in occasione della presentazione dell’Atlante sui conflitti ambientali, e non può distaccarsi dalla questione delle grandi opere, come l’Expo: un filo diretto lega l’approvvigionamento di energia, la mobilità, il lavoro, l’abitare, il cibo che mangiamo e i rifiuti che produciamo.
Abbiamo letto il documento dei Wu Ming “UGO Unica grande Opera”. Ne condividiamo i contenuti e gli obiettivi e ci auguriamo che l’appuntamento del 23 Maggio a Lanciano sia solo la prima tappa di un percorso verso ed oltre l’8 dicembre 2015, giornata in cui tutte le lotte territoriali, dalle province alle metropoli, facciano sentire le loro voci.
Speriamo di avervi trasmesso la passione e l’anima che ci sta muovendo in questo momento e abbracciandovi vi aspettiamo il 23 maggio a Lanciano!
Prima e dopo il corteo potete godervi il mare…

Per avere informazioni più dettagliate su Ombrina Mare e le trivellazioni nel Mar Adriatico, per leggere l’appello e tutte le news, potete consultare il blog:stopombrina.wordpress.com

Per sottoscrivere l’appello della manifestazione del 23 maggio scrivi a: lanciano23maggio@gmail.com

N.B:  Per tutt* quell* che sceglieranno di rimanere in Abruzzo e partecipare all’assemblea del 24 maggio, segnaliamo due possibilita di pernottamento:

1.Noi di Zona 22 metteremo a disposizione lo spazio per chi volesse sistemarsi in tenda all’aperto o con sacco a pelo all’interno. Per informazioni e chiarimenti chiamate Valentina (333- 1151359).

2. L’Associazione dei B&B, da sempre attuva contro Ombrina e la etrolizzazione mette a disposizione dei manifestanti stanze nelle proprie strutture ad un costo massimo di 20 euro. Per ulteriori informazioni e prenotazioni scrivete a pacacci@libero.it (solo per comunicazioni urgenti chiamate al numero +39 3209531727)

Zona 22, S.Vito Chietino (Abruzzo)

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Per aderire all’appello invia una mail a: zonaventidue@gmail.com

TUTTO L’ABRUZZO CONTRO OMBRINA e ELSA2.
8 PUNTI COMUNI PER UNA TERRA LIBERA DALLE TRIVELLE

Dopo il parere positivo della Commissione Ministeriale Via ai progetti Ombrina Mare e Elsa2, domenica 29 marzo 2015, oltre cinquecento cittadini, insieme ad associazioni ed enti locali, si sono riuniti a San Vito Marina, nel Centro sociale Zona 22, per costruire una mobilitazione efficace, comune e condivisa, che sia in grado di fermare la petrolizzazione del nostro mare.
Noi cittadini abruzzesi abbiamo già scelto molti anni fa. Non vogliamo Ombrina, ma il Parco Nazionale della Costa dei Trabocchi, il mare pulito, un’economia agroalimentare di qualità, la valorizzazione turistica e culturale del territorio, un modello di sviluppo compatibile con la natura.
Premesso che siamo consapevoli della dannosità e dell’inutilità di questa grande opera, devastante per il territorio, in termini sia ambientali che economici;
premesso che abbiamo espresso con fermezza e chiarezza la nostra posizione, in più di un’occasione, a partire dalla grande mobilitazione del 13 aprile 2013 che ha visto sfilare 40mila persone a Pescara;
premesso che non accetteremo alcuna decisione imposta dall’alto, arrogante e coloniale, ma al contrario pretendiamo con forza che siano i cittadini stessi a decidere;
premesso che la terra e il mare sono patrimonio di tutti, e non dei colossi finanziari, né tanto meno dei ministeri romani, che vorrebbero trasformare la nostra meravigliosa regione, terra dei parchi, in un distretto minerario;
premesso che il decreto Sblocca Italia è responsabile di questo sopruso, dal momento che, invece di difendere il territorio dalla devastazione ambientale, dalle cementificazioni, dalle trivelle, dalle privatizzazioni e alienazioni ai privati, rappresenta un incoraggiamento a tali azioni, e quindi una minaccia per la democrazia e per il nostro futuro,
abbiamo deciso, in tanti e tante, di dichiararci contrari all’estrazione di idrocarburi, ai progetti di trivellazione nel nostro mare, al decreto Sblocca Italia, e sostenitori di un modello di sviluppo sostenibile.
Nelle partecipate assemblee popolari del 29 marzo a San Vito e del 9 aprile a Lanciano sono state decise 8 iniziative da attuare insieme nei prossimi mesi:
1. Obiettivo comune, su cui tutti lavoreremo nelle prossime settimane, è la costruzione di una grande manifestazione No Ombrina che si terrà sabato 23 maggio a Lanciano.
2. Le amministrazioni comunali si impegnano a promuovere delle delibere in cui si dichiarano contro le trivellazioni. Inoltre si impegnano a modificare la cartellonistica stradale aggiungendo al nome del comune la dicitura “Questo comune si batte contro la petrolizzazione dell’Adriatico”. Tali delibere non riguarderanno solo Ombrina Mare, ma anche altre opere che mettono a rischio la tutela del territorio. L’Anci abruzzese si impegna ad inviare le delibere ai Ministeri, alla Commissione ambientale, alla Corte Costituzionale e ai parlamentari, coinvolgendo anche l’Anci delle altre regioni italiane, affinché si esprima una voce unica nazionale contraria alle trivellazioni.
3. Le cantine sociali possono impegnarsi ad inserire, sull’etichetta delle bottiglie, il logo “No Triv” (così come è stato fatto in Irpinia) affinché la battaglia possa varcare i confini regionali e nazionali attraverso uno dei prodotti della nostra terra, il vino.
4. I commercianti e tutta la cittadinanza esporranno le bandiere No Ombrina fuori dai balconi e gli adesivi sulle vetrine dei negozi, dei bar, dei ristoranti, degli uffici. Gli studenti si impegnano a fare altrettanto nelle scuole.
5. I cittadini, le associazioni e gli enti locali si impegnano ad organizzare iniziative di avvicinamento alla manifestazione del 23 maggio, attraverso proteste comunicative e creative.
6. Nel breve periodo verranno realizzate cartoline virtuali da far girare urgentemente nei social network e inviare ai Ministeri per richiedere di non firmare il decreto.
7. Per coinvolgere tutti i paesi del medio Adriatico interessati dai progetti di coltivazione ed estrazione di idrocarburi, utilizzeremo lo slogan “Adriatico: un mare contro il petrolio”, esponendo le bandiere sugli stabilimenti balneari della costa adriatica durante la stagione estiva.
8. Il movimento si coordinerà attraverso la mailinglist e la pagina facebook No Ombrina. L’autofinanziamento si realizzerà attraverso una cassa comune a cui tutte le organizzazioni devolveranno un contributo per acquistare bandiere, banner, volantini e per costruire insieme la campagna no ombrina.
Noi sappiamo da che parte stare: dalla parte della terra, del mare, del futuro. Siamo Cittadini. Non siamo indifferenti.

Firmatari (in costante aggiornamento):
Zona 22, Nuovo Senso Civico, Foro Abruzzese dei Movimenti per l’acqua, Lab61 Lanciano, Coordinamento Nazionale No Triv, Abruzzo Social Forum, Arci Abruzzo e Circoli aderenti, Confederazione Cobas Pescara-Chieti, A Sud Onlus, Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, Rap Molise Rete per l’autorganizzazione popolare, Anab Associazione Naturista Abruzzese, Peacelink Abruzzo, Associazione Antimafie Rita Atria, Associazione Culturale Peppino Impastato, Associazione Marelibero Pescara, Associazione Liberimedia, Abruzzo Beni Comuni, Associazione Bed&Breakfast “Parco Majella Costa Trabocchi”, Pax Christi – Punto Pace Pescara, Agriturismo Rifugiomare, Rete di Solidarietà con la Palestina e Pace nel Mediterraneo Abruzzo e Molise, 3e32 / Casematte L’aquila, Gruppo consigliare San Vito Bene Comune, Comune di Frisa, Comune di Tollo, Comitato No Stoccaggio Gas San Martino Sulla Marrucina, Pescara Punto Zero, Movimento 5 Stelle Pescara, Officina del Talento Pianella, Centro Internazionale Crocevia Ong, Nuovo Senso Civico Gruppo Picciano, Comitato No Alla Centrale Termoelettrica Picciano, Camera del Lavoro Cgil Pescara, Azione Antifascista Teramo, Associazione Abruzzo Possibile, Slow Food Abruzzo-Molise, Azienda agricola biologica “Cirulli Daniela”, Sinistra Anticapitalista Abruzzo, Roseto E Dintorni A 5 Stelle, Associazione Ripamare Onlus- Collecorvino, Associazione Aria Nuova Per Francavilla, Sinistra Lavoro Abruzzo, Abruzzolivetv, Associazione musicale Anemamè, Teramo 5 Stelle, Giulianova Movimento 5 Stelle, Comitato Walkers Abruzzo, Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea Abruzzo, Cooperativa Sociale Aida (attività Integrate di autoimprenditorialità) di Lanciano, Coordinamento Comitati No Elettrodotto Abruzzo, Paese Comune, Comitato No Terna di Sambuceto, Associazione “Lu Sole Allavate”, Comitato quiete pubblica e ambiente Pineto, SOS territorio Elice, Presidio di Libera Contro le Mafie di Chieti ” Melissa Bassi “, B&B Azzurro Mare, Agenzia turistica Maradhoo Lanciano, Operatori Intour Lanciano, Azienda Punto Ecologico Pescara, Gruppo Cinque Stelle San Vito Chietino, Associazione Valle del Foro Vacri, Guido Viale, Bellandare Travel Tour operator Incoming Abruzzo, Associazione culturale Labelladdormentata turismo responsabile ed escursioni in Abruzzo, Slai Cobas Coordinamento di Chieti, Slai Cobas Coordinamento di Termoli e Campobasso, Usb Coordinamento di Chieti.


San vito chietino, 29.03.2015

Evento FB

#nombrinalanciano

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STOP-BIOCIDIO.
UN FIUME IN PIENA CHE COINVOLGE ANCHE L’ABRUZZO

Letteralmente la parola biocidio è una parola tecnica che significa “strage di esseri viventi”. Sabato 16 novembre 100.000 persone a Napoli hanno manifestato la loro rabbia per il disastroso inquinamento che affligge la loro Terra, la distruzione di un’economia locale, il rischio sanitario a cui sono esposte milioni di persone, a causa di un sistema che si serve della mafia per diminuire i costi ed aumentare i profitti. Questo movimento si è riconosciuto nelle parole dello slogan STOP BIOCIDIO. Decine di abruzzesi hanno voluto sfilare con loro per denunciare il collasso ambientale che riguarda anche l’Abruzzo.

Infatti, il Biocidio riguarda anche l’Abruzzo, perché mezzo milione di persone ha bevuto per decenni e fino al 2007 l’acqua avvelenata di Bussi, dove enormi discariche e un sito industriale tuttora contaminato incombono sull’intera vallata del Pescara inquinata dal mercurio e altre sostanze tossiche fino alla foce. Due milioni di tonnellate di materiale contaminato, un volume come la piramide di Cheope, da anni aspetta di essere bonificato.

Il Biocidio riguarda anche l’Abruzzo, perché a Tollo, nella discarica Sogeri, da anni sono stoccate centinaia di tonnellate di sostanze tossiche in condizione di sostanziale abbandono. Altre centinaia di siti sono contaminati e il 70% dei fiumi abruzzesi sono ridotti a vere e proprie fogne.
In Abruzzo il ciclo dei rifiuti è controllato in regime di monopolio da soggetti privati e la raccolta differenziata non arriva al 40% rispetto al 65% imposto dalla legge. Chi ha fallito nella gestione dei rifiuti ora ci propone la realizzazione di uno o più inceneritori quando già oggi grandi comuni riescono a differenziare e riciclare l’80% dei rifiuti.
Le multinazionali del petrolio vogliono imporci la deriva petrolifera con le perforazioni a terra e in mare e la realizzazione del megaprogetto di Ombrina.
La strategia energetica nazionale prevede che venga costruito un mega elettrodotto ad altissima tensione che collega il Montenegro con l’Italia e che in Abruzzo prevede il raddoppio della dorsale adriatica nel tratto Villanova-Gissi, con conseguente inondazione di onde elettromagnetiche (cancerogene), impossibilità di piani di sviluppo legati al turismo e all’agricoltura, e danni diffusi visto che per mantenere un sistema produttivo ormai fallito verrà importata dal Montenegro, dove sono in progetto opere disastrose per la produzione energetica fortemente contestate dalle comunità locali.

Siamo nella fase finale dell’industrializzazione, che a dispetto delle aspettative di crescita e sviluppo promesse al suo nascere, ci lascia in eredità solo morte: di persone, di territori, di diritti e di partecipazione. Se all’inizio di questo percorso tutti ignoravano le conseguenze negative che avrebbe portato tale sistema produttivo/consumistico, è vero anche che in un secondo momento tutte le istituzioni sapevano, ma hanno taciuto e anche colluso con tale sistema.

Oggi tutti sappiamo. Ma solo dopo anni di silenzio, di inquinamento e sfruttamento selvaggio e ci ritroviamo a dover pagare il prezzo più alto: la vita. E la beffa di non essere tenuti in considerazione nella fase di gestione di tale emergenza. Si parla di bonifiche e messe in sicurezza, ma cosa sono le bonifiche? Chi le gestirà? A cosa saranno finalizzate?

Siamo nella fase finale di un percorso disastroso che coinvolge il futuro di tutti/e, ma anche in una fase in cui è ancora possibile dire che futuro vorremmo e nella quale riprendersi il diritto di decidere dei nostri territori. Non sprechiamo questa possibilità e non continuiamo a nasconderci dietro la crisi, dietro la delega, dietro l’impotenza. Ricominciamo a partecipare alla gestione del nostro territorio e se ancora una volta ci viene tolto tale diritto riprendiamocelo con decisione e fermezza.

Urliamo, come il 16 novembre a Napoli hanno fatto più di 100.000 persone, che non vogliamo che i nostri figli muoiano per i profitti di qualcuno, che chi inquina e ha inquinato deve pagare, che prevalga il principio di precauzione, perché la sobrietà e non il consumismo può garantire la felicità. Il 16 novembre lo hanno già fatto a Parma contro gli inceneritori, a Gradisca contro i CIE, in Val di Susa contro la militarizzazione e le grandi infrastrutture, a Pisa per difendere i beni comuni. E sempre il 16 novembre lo hanno fatto anche un gruppo di persone dall’Abruzzo confluendo in un grande fiume in piena che se alimentato potrebbe portare acqua in tutto il mondo.

IL 31 GENNAIO A CHIETI SI RIAPRE IL PROCESSO SUL DISASTRO AMBIENTALE DI BUSSI. E’ IMPORTANTE ESSERCI PER DIRE CON FORZA CHE NON SI PUO’ FARE PROFITTO SULLE NOSTRE VITE E SUL NOSTRO TERRITORIO.
CONCENTRAMENTO SIT-IN  DAVANTI AL TRIBUNALE DI CHIETI.

PARTECIPA ANCHE TU !!!!!!

PER INFO. 3491357990, 3331151359

secondo anno occupazione

 

Il 14 dicembre del 2011, quando abbiamo varcato la soglia di quel cancello, non potevamo immaginare cosa sarebbe diventato quello spazio, uno spazio che fino ad allora era stato abbandonato a se stesso per 7 lunghi anni.
Da quel giorno la nostra vita è cambiata, la vita di questo piccolo quanto stupendo paese di mare anche quella è inevitabilmente cambiata, non solo perchè c’è una struttura aperta a tutti che produce cultura, saperi ed informazione, ma soprattutto perchè da quel giorno è sotto gli occhi di tutti che è possibile vivere e vivere bene, senza padroni senza istituzioni senza proprietari.

14 dicembre 2011
Via Caduti sul lavoro 4. Quel grigio cancello segna il confine: ci separano la deturpazione, la privatizzazione , l’egemonia dell’uno sulla collettività. Pennelli e vernici sono le nostre prime armi per riqualificare l’esistente abbandonato, per restituirlo alla comunità, per cominciare a scrivere una nuova storia, una nuova strada possibile, da percorrere insieme. I sogni li coloriamo sulle pareti, ogni elemento è parte del cambiamento. Ma la rivoluzione che esplode non s’impiglia fra le mura del luogo: ‘in-festa’ l’aria e chi ne respira s’inebria. Cultura, saperi, sono l’alternativa per costruire un mondo nuovo, lontano dalle speculazioni, dall’emarginazione sociale, dalle brutture del potere etnocentrico, dal capitalismo e dalle lobby che ci devastano l’esistenza.
Guardiamo alle cose da un’altra prospettiva e ambiamo ad un’altra prospettiva di società. Opponiamo all’individualizzazione delle vite che il modello dominante somministra ad ognuno di noi, ogni giorno, l’esperienza dei rapporti di una comunità al lavoro e in ricerca, Ai processi di privatizzazione e, quindi, di esclusione dal welfare, opponiamo un modello di welfare non pubblico, ma di comunità e di autogestione. A coloro che criticano la “concorrenza sleale” di questo spazio, chiediamo, per un attimo, di cambiare angolo di osservazione; i nostri concerti, i nostri spettacoli teatrali, le nostre proiezioni, i nostri laboratori e i nostri corsi, hanno il fine della partecipazione e non del profitto. La partecipazione sociale è welfare: nei luoghi dove c’è più offerta culturale e sportiva, dove si partecipa di più alla vita di società, dove la solidarietà vince sull’interesse individuale, il benessere dei singoli e della comunità ne beneficia. Ne beneficia persino il welfare di stato, perché più benessere significa anche meno patologie.

All’ insegna del nomadismo, dell’autonomia e della cooperAzione, Zona 22 è un progetto a statuto speciale. Uno spazio, un’idea, un’ispirazione, un’immagine che ogni giorno assume forme nuove, uno spazio che vive nelle relazioni che in esso si intrecciano generando così nuove idee, nuove forme e nuove immagini. Zona 22 è ed è stato il luogo delle “altre possibilità”, il contenitore mobile che, all’ interno di una piccola cittadina di provincia, ha individuato e riattivato luoghi caduti in disuso, li ha convertiti e restituiti alla collettività. Uno spazio dove forte è ancora la necessità del fare e l’urgenza dell’agire creativamente. Una storia vorticosa ancora tutta da scrivere. A più mani.

Il prossimo 14 dicembre festeggeremo il secondo compleanno di Zona 22
Due anni di occupazione. Altri dovranno venire. Decidi di starci, ora!

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

DALLE ORE 15 LIVE PAINTING SUI MURI DI ZONA 22

DALLE ORE 20 CENA COL QUARTIERE E CON LA POLISPORTIVA ARREMBAGGIO

DALLE ORE 22 DANCE FEVER disco live band IN CONCERTO

a seguire VINTAGE POP PARTY(e non torni!) in consolle:
La bancarella del Terrone(Napoli)
Roma trash all starz (Roma)

Clicca qui per l’evento FB

VII Campionato UISP di Pallacanestro
Lunedì 2 Dicembre ore 20:30
Palestra Comunale via Dante San Vito Chietino (CH)

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Live Music con Over, Pirahna e Disincanto. L’incasso sarà interamente devoluto alla ricostruzione dell’unico trabocco pubblico della costa, seriamente danneggiato dalle ultime mareggiate, condannato dalla mancata manutenzione del pubblica, che investe e progetto sul solo cemento e sui progetti faraonici per arricchire professionisti del mattone, speculatori, politici di turno, ecc….
IL NOSTRO TRABOCCO NON MOLLERA’—

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Live Music con Over, Pirahna e Disincanto. L’incasso sarà interamente devoluto alla ricostruzione dell’unico trabocco pubblico della costa, seriamente danneggiato dalle ultime mareggiate, condannato dalla mancata manutenzione del pubblica, che investe e progetto sul solo cemento e sui progetti faraonici per arricchire professionisti del mattone, speculatori, politici di turno, ecc….
IL NOSTRO TRABOCCO NON MOLLERA’—

turchino2

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É l’ultima della 3 giorni di tributo a Joe Strummer, infatti dopo i concerti pescaresi che tra gli altri prevedono la presenza degli Assalti Frontali il 19 e la Banda Bassotti il 20, a Zona Ventidue arrivano i Maleducazione Alcolica con il loro Ska-Punk da Viterbo e i Radio Shakedown di Pescara

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STOP BIOCIDIO!

BUSSI, LA VERA GIUSTIZIA È LA BONIFICA.

UN FIUME IN PIENA CHE COINVOLGE ANCHE L’ABRUZZO

IL 27 NOVEMBRE INIZIA IL PROCESSO PER IL DISASTRO AMBIENTALE DI BUSSI

500.000 CITTADINI DELLA VALPESCARA, CHIETI E PESCARA COMPRESE, PER VENTI ANNI E FINO AL 2007 HANNO BEVUTO ACQUA DAI RUBINETTI CONTAMINATA DA SOLVENTI CLORURATI CANCEROGENI E TOSSICI, DAL TGETRACLORURO DI CARBONIO ALL’ESACLOROETANO, DAL CLOROFORMIO ALLA TRIELINA.

I POZZI SONO STATI CONTAMINATI DAI VELENI SOTTERRATI A BUSSI, NELLE DISCARICHE E NEL SITO INDUSTRIALE, CONTAMINATI A LIVELLI INCREDIBILI. LI’ LA FALDA ACQUIFERA HA OLTRE 30 SOSTANZE TOSSICHE SOPRA I LIMITI DI LEGGE, ALCUNE ANCHE 1 MILIONE DI VOLTE SUPERIORI AI LIVELLI CONTENTITI. NELL’ATTUALE AREA INDUSTRIALE E’ STATA TROVATA ANCHE LA DIOSSINA OLTRE I LIMITI DI LEGGE.

UN DISASTRO DI IMMANI PROPORZIONI CHE E’ UNA SPADA DI DAMOCLE SUL FUTURO DELL’INTERA VALLATA DEL PESCARA. I SEDIMENTI DEL PORTO DI PESCARA PRESENTANO LIVELLI ALTISSIMI DI MERCURIO, PROVENIENTI DA 50 KM DI DISTANZA.

IL PROCESSO SUI FATTI DI BUSSI CHE SI APRE IL 27 NOVEMBRE A CHIETI IN CORTE D’ASSISE VEDE IMPUTATI 19 ALTI DIRIGENTI DELLA MONTEDISON. E’ UN MOMENTO STORICO PER L’ABRUZZO, MAI FINORA ERANO STATI PORTATI IN TRIBUNALE CON ACCUSE COSÌ PESANTI PERSONAGGI DELLE MULTINAZIONALI DELLA CHIMICA.

A 6 ANNI DAI SEQUESTRI DELLE AREE INQUINATE NULLA E’ STATO FATTO PER LA BONIFICA DI QUESTO SITO E DI QUELLO “GEMELLO” DI PIANO D’ORTA.

E’ QUESTO L’ENNESIMO SCANDALO DI UNA POLITICA DEL TUTTO INCAPACE E IRRESPONSABILE, CHE NON È RIUSCITA NEANCHE A PROMUOVERE UNA INDISPENSABILE RICERCA EPIDEMIOLOGICA. OGGI UNA LARGA PARTE DELLE DISCARICHE DI BUSSI, POSTI TRA I PIU’ INQUINATI D’EUROPA, È SOSTANZIALMENTE ABBANDONATA ED ACCESSIBILE AI CITTADINI IGNARI DEL PERICOLO. LE SOSTANZE TOSSICHE CONTINUANO AD ESSERE TRASPORTATE NEL FIUME TIRINO, NEL PESCARA E NELLE FALDE VERSO VALLE.

L’ALVEO DEI FIUMI E’ PESANTAMENTE INQUINATO DI MERCURIO E SONO ANCORA NON MONITORATE VASTE AREE DEL SITO DI INTERESSE NAZIONALE PER LE BONIFICHE.

NELLA RUHR IL GOVERNO TEDESCO HA PROCEDUTO A BONIFICARE AREE MOLTO PIU’ VASTE IN CIRCA 10 ANNI, SPENDENDO 3 MILIARDI DI EURO. NEL NOSTRO PAESE LE OLIGARCHIE AL POTERE PREFERISCONO FARE AFFARI MILIARDARI CON IL TAV E GLI AEREI F35. A BUSSI VOGLIONO IMPIEGARE 50 MILIONI DI EURO PER FAVORIRE L’ABBANDONO DELLE AREE DA PARTE DELL’ATTUALE PROPRIETARIA, LA MULTINAZIONALE DELLA CHIMICA SOLVAY E AVVANTAGGIARE IL GRUPPO TOTO CHE VORREBBE REALIZZARE NEL SITO UN INQUINANTE CEMENTIFICIO E UNA CAVA, A 500 METRI DAI NUOVI POZZI CHE DANNO L’ACQUA A PESCARA E CHIETI. E’ UNA VERA E PROPRIA FOLLIA. NOI RITENIAMO, INVECE, CHE LA VERA GIUSTIZIA E’ LA BONIFICA DEI SITI.

E’ IMPORTANTE ESSERE PRESENTI. PER DIRE CON FORZA CHE NON SI PUO’ FARE PROFITTO SULLE NOSTRE VITE E SUL NOSTRO TERRITORIO. CONCENTRAMENTO SIT-IN H. 9.00 NEI PRESSI DELLA SEDE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CHIETI (EX BANCA D’ITALIA), SU CORSO MARRUCINO.
PARTECIPA ANCHE TU!
PER INFO. 3491357990, 3331151359

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Servizio di Antonio Musella.

L’intera costa del mare Adriatico e gran parte della costa ionica pugliese sono interessate da richieste per costruire nei pressi delle coste pozzi petroliferi e raffinerie. Il futuro dei litorali italiani di levante è in bilico tra turismo e conservazione del paesaggio ed un futuro fatto di petrolio e pozzi offshore.
Siamo andati a scoprire i rischi delle trivellazioni a mare e le preoccupazioni di chi abita il territorio e vede il futuro dividersi tra il mare e le sue risorse ed il petrolio.

Servizio di Antonio Musella