Archivio per la categoria ‘trabocco turchino’

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programma 2014

 

Carissimo lettore, quella che hai tra le mani non è la pubblicità di un gelato, né un vecchio opuscolo risalente agli anni del boom economico, né una promozione che ti induce ad acquistare un prodotto qualsiasi che non ti servirà mai.

Quella che hai tra le mani è la programmazione estiva dello “spazio più arrazzante del centro-sud, compà!”. Zona 22 non è soltanto uno spazio, è la fine di qualsiasi illusione costruita sul nulla, è l’inizio del desiderio costruito sulla voglia di rivalsa, sulla possibilità che ognuno di noi cerca, sulla socialità di cui ognuno di noi necessita. Di fianco a noi vediamo la crisi, la disoccupazione, le parole vomitate dai telegiornali sui cibi inquinati che mangiamo, sulle acque contaminate che beviamo, ma la nostra resistenza a questo mondo inizia dalla nostra felicità, che quotidianamente siamo costretti a rubare.
Carissimo lettore, chiudersi in casa per pensare alla prossima bolletta da pagare non ti salverà da Equitalia, perciò prenditi questo opuscolo, segna le date che più ti piacciono e senza pensieri potrai ascoltare della buona musica, riflettere sul salotto-esterno preparato per gli incontri di letteratura e assistere a del buon teatro, senza il limite di dover pensare al portafogli che non hai, perché tutti gli eventi sono TOTALMENTE GRATUITI. Per questo unisciti a “chi vive in baracca, chi gioca d’azzardo, chi ama l’amore e i sogni di gloria, tanto il cielo è sempre più blù”.

ZONA 22

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IL COORDINAMENTO NAZIONALE NO TRIV A CROTONE 12 E 13 LUGLIO

La discutibile politica energetica seguita dal Governo Renzi, incline ad un rilancio delle fonti convenzionali ed alla riproposizione di un modello di sviluppo economico che, di fatto, favorisce quasi esclusivamente gli interessi delle Multinazionali del petrolio, sarà al centro dell’appuntamento estivo organizzato dal Coordinamento Nazionale No Triv per il 12 ed il 13 Luglio prossimi a Crotone.

Si tratta del II° incontro annuale, che segue la nascita del Coordinamento avvenuta a Pisticci Scalo nel Luglio del 2012.

Molti i temi all’ordine del giorno: gli esiti della Commissione internazionale Ichese sulle relazioni tra attività sismica ed attività di estrazione degli idrocarburi; la riforma del Titolo V della Costituzione; la futura legge sulla disciplina degli idrocarburi liquidi e gassosi; la mega frana marina scoperta di recente nei pressi di Crotone. Dopo l’ Assemblea plenaria con i rappresentanti presenti di altri movimenti per che si terrà Sabato 12 dalle 17,30 alle 21 su“Difesa dei Beni Comuni e revisione della Costituzione”,

 

presso i giardini ed i musei di Pitagora

 

Domenica 13 Luglio, a partire dalle ore 9,00, i soggetti e le associazioni aderenti al Coordinamento Nazionale No Triv faranno il punto della situazione, sia in riferimento alle politiche energetiche europee e nazionali, sia su specifiche questioni relative al proprio territorio di provenienza.

Importante sarà discutere e decidere su quale struttura e quali forme di organizzazione si vorrà dotare il Coordinamento Nazionale No Triv per sviluppare con maggiore incisività le proprie attività. Sarà utile in tal senso individuare i referenti regionali per lo svolgimento delle diverse attività del Coordinamento (cura dei comunicati stampa, studio dei procedimenti che interessino la singola Regione, formazione, azioni legali, organizzazione delle mobilitazioni, conduzione delle campagne informative, autofinanziamento). Cruciale sarà discutere della proposta di legge nazionale sugli idrocarburi liquidi e gassosi e di quale metodologia seguire.

 

Dopo una relazione informativa sulla mega frana marina scoperta di recente nei pressi di Crotone e sui progetti petroliferi che interessano il Mar Ionio, si metteranno a confronto le esperienze e le proposte di mobilitazione, proponendo di partire dal seguente ordine del giorno :

 

1)      Organizzazione di una campagna informativa e di opposizione alla bozza Renzi di revisione del Titolo V della Costituzione

2)      Istituzione di un Gruppo di lavoro di studio sulla SEN per l’elaborazione di proposte alternative sulle rinnovabili, per il monitoraggio delle matrici dell’acqua, dell’aria, del suolo, etc.

3)      Organizzazione di una manifestazione nazionale da tenersi entro il prossimo autunno contro le “grandi opere” ed in favore dei “beni comuni”, in collaborazione con altri movimenti: es. No TTIP, No Carbone, No Enel, No Grandi Navi, No Tav, No Nuke, No Muos, No Tap, Rifiuti Zero Combustione Zero, Forum Nazionale per l’Acqua Pubblica, etc.

Alle ore 13 seguirà il pranzo sociale.

 

Ognuno di noi è bene che all’incontro cerchi di invitare e far partecipare quanti più comitati e persone possibili. Rafforzare le idee e le proposte del Coordinamento vuol dire dargli gambe ed energie organizzative crescenti!

 

PER LE ADESIONI SI PREGA DI COMUNICARE CON CELERITA’ NELLA MAILING LIST.

PER LE PRENOTAZIONI DEI POSTI LETTO COMUNICARE CON PINO GRECO (cell 380.3638589, e-mail fabbrikandolavvenire@libero.it), CHE STA PREDISPONENDO LA LOCATION DELL’INCONTRO A CROTONE ED HA I CONTATTI CON I B&B DEL LUOGO.

 

SINTESI ROGRAMMA:

 

Sabato, 12 luglio

 

Ore 17.30 – Iniziativa pubblica su “Difesa dei Beni Comuni e revisione della Costituzione”

Ore 21.00 – Cena sociale

 

Domenica, 13 luglio

 

Ore 9.00 – Assemblea del Coordinamento Nazionale No Triv

Ore 13.00 – Pranzo

 

Per info e adesioni:

 

fabbrikandolavvenire@libero.it Pino Greco – 380.3638589

coordinamentonotriv@gmail.com

disalvatoreenzo@hotmail.com

 

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Al via l’edizione 2014 di “Cammina per il Parco”.

 

Si rinnova l’appello delle associazioni e dei cittadini per l’istituzione del Parco Nazionale della Costa Teatina

 

Giovedì 26 a Francavilla al Mare in località la Sirena prende il via “Cammina per il Parco” edizione 2014 per raggiungere, in quattro tappe, il Biotopo di San Salvo marina. Organizzato dalla Costituente per il Parco Nazionale della Costa Teatina la manifestazione ha l’obiettivo di percorrere la costa teatina, camminando lungo l’ex tracciato ferroviario, per raccogliere dati sulla flora e sulla fauna del litorale, lungo quello che dovrebbe diventare il Parco Nazionale della Costa Teatina. L’intero percorso verrà effettuato, come lo scorso anno da Marco Terrei, Andrea Natale e Lino Salvatorelli, volontari del WWF e dell’ARCI ma tutti coloro che vorranno potranno aggiungersi e vivere per mezza giornata, per un intera tappa o anche per l’intero tratto l’esperienza dell’escursione naturalistica.

 

Con la macchina fotografica e la telecamera, osserveranno il territorio cercando di cogliere i cambiamenti che hanno interessato quest’area dallo scorso anno ad oggi. Osserveranno le diverse attività che insistono sulla Costa; operatori della pesca, traboccanti, gestori di bar e bed & breakfast, venditori ambulanti e gestori di stabilimenti balneari, questi esprimeranno le loro opinioni su un territorio che da anni aspetta un Parco che li unisca sotto un unico marchio e dia loro quella opportunità che altrove produce ricchezza. Ovunque le aree protette muovono intesi flussi finanziari attraverso la valorizzazione delle risorse naturali e una attenta programmazione dello sviluppo del territorio in armonia con le peculiarità di quest’ultimo. La capacità di intercettare le poche risorse disponibili dovrebbe essere la prerogativa di una classe politica che finora non ha saputo dare le giuste riposte al tessuto economico-sociale che invece è stato volutamente spaccato tra pro parco e contro, di fonte alla possibilità di completare l’iter procedurale di istituzione del Parco. La valorizzazione dei prodotti agricoli locali come olio, vino e frutta e la creazione di una rete di punti accoglienza incrementerà la possibilità di accogliere ospiti da ogni regione d’Italia o da altre nazioni al fine di ridare vitalità a questo territorio a vocazione agricola ove le piccole dimensioni delle attività imprenditoriali sono la normalità. Nella edizione 2013 Cammina per il Parco ha rilevato le condizioni dell’ex tracciato ferroviaria ponendo l’accento sul fatto che l’erosione marina sta mettendo in pericolo la futura Via Verde e che interventi di ingegneria naturalistica saranno necessari per poterla rendere fruibile alle numerose persone che aspettano di potervi passeggiare a piedi, in bici piuttosto che a cavallo. Un ulteriore aspetto che verrà analizzato sarà la condizione degli accessi a mare, nella maggior parte dei casi realizzati abusivamente, presenti lungo le spiagge.

 

 

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE

 

26 giugno ore 09:00/09:30 partenza da Francavilla al mare, dal pontile di Palazzo Sirena. Arrivo a San Vito marina (presso lo spazio di Zona 22), dopo aver camminato per 22 chilometri;

 

27 giugno ore 09:00/09:30 partenza dal molo di San Vito marina. Arrivo a Torino di Sangro, al Centro Visite Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino di Sangro, dopo 15 chilometri;

 

28 giugno ore 09:00/09:30 partenza dalla Riserva Naturale Regionale “Lecceta di Torino di Sangro ed arrivo al Centro Visite Riserva Naturale di Punta Aderci (19 chilometri);

 

29 giugno ore 09:00/09:30 partenza dalla Riserva Naturale di Punta Aderci e arrivo a San Salvo marina, presso il biotopo costiero – Osservatorio Mediterraneo.

 

 

Costituente per il Parco Costa Teatina

Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina

Associazione Arci Abruzzo

 

 

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Vasto sala Michelangelo Palazzo D’Avalos

Lunedì 23 Giugno 2014 ore 17.30

Mare e fiumi d’Abruzzo:quale futuro?

Le criticità

Augusto De Sanctis (Forum Acqua Abruzzo) – Lo stato delle acque nel chietino

Enzo Di Salvatore (Docente diritto costituzionale Università di Teramo, No Triv)- La petrolizzazione nell’Adriatico

Le alternative

Fabiano Di Berardino (Stop Biocidio Abruzzo)- Dal no ad Ombrina al parco della costa teatina.

salvatore Altiero (ass. Asud onlus)-Il risanamento ambientale. Lavoro e salute per un futuro sostenibile.

Modera

Luigi Iasci (ass. Asud)

L’acqua va al mare è un detto delle nostre parti. Purtroppo nella provincia di Chieti, dove sono presenti i corsi d’acqua dolce più inquinati d’Abruzzo, questo detto si traduce in distruzione della flora e della fauna , inquinamento e impoverimento del mare Adriatico e dei fiumi.

I fiumi abruzzesi sono ridotti a vere e proprie fogne, con il sistema di depurazione del tutto inefficace e inefficiente. Di conseguenza i corsi d’acqua sono lontani anni luce dagli obiettivi di qualità fissati dall’Unione Europea, da raggiungere entro il 2015. Il 70% dei punti di campionamento non soddisfa questo requisito a poco più di un anno dalla scadenza. Inoltre negli ultimi anni vi è anche un peggioramento della qualità e diversi fiumi sono classificati nella categoria peggiore. I fiumi del chietino mostrano diverse criticità, con particolare riferimento all’ortonese (Aielli; Moro) e alla zona frentana (Feltrino). Nel vastese è eclatante il caso del fiume Trigno in cui da anni è accertata una contaminazione da Salmonella, pericoloso patogeno la cui presenza ha determinato recentemente il divieto dell’uso a scopi irrigui dell’acqua del fiume. Tutto ciò sta avvenendo senza il dovuto coinvolgimento della popolazione e senza rispettare gli obblighi di informazione e trasparenza dettati da precise norme regionali, statali e comunitarie.

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In aggiunta le politiche energetiche nazionali, hanno individuato nel nostro piccolo mare il nuovo terreno di caccia per petrolio e gas, svendendo al miglior offerente le nostre bellezze e risorse in cambio di pochi spiccioli, tanto inquinamento, trivelle a pochi chilometri dalle coste e il rischio di una catastrofe ambientale.

Il controllo e la sensibilizzazione in materia di salvaguardia della qualità delle acque e del territorio deve diventare una delle priorità dell’agenda amministrativa regionale. Il Parco della Costa Teatina, il risanamento ambientale, la rete delle riserve regionali e dei SIC, diventano lo strumento pragmatico di riqualificazione ecologica e sviluppo economico del territorio regionale. Le politiche di conservazione ed esaltazione della nostra terra, attraverso la valorizzazione di attività produttive e turismo ecosostenibili, sono la più grande opera che possiamo progettare per il futuro dei nostri figli e delle nuove generazioni.

OSTELLO VACATION

Vorresti andare in vacanza ma sei in balia della crisi? Non hai uno stipendio per andare a Formentera? Non hai ferie retribuite? Sei disoccupato e stressato dalla vita caotica della metropoli? Stai rosicando perchè apri facebook e i tuoi amici postano foto in costume mentre tu stai schiattando sull’asfalto? Non disperare: Zona 22 è tua amica…l’Abruzzo fa per te! Uno degli stabili posti di fianco all’ex tracciato ferroviario, che divide Zona 22 dalla spiaggia, è costituito da una struttura su due livelli, con un ingresso a sé stante che si affaccia sull’orto. Al pianterreno troviamo una cucina con il caminetto, i servizi e una stanza con il forno a legna. Al piano superiore, due stanze arredate con letti e guardaroba. L’edificio è stato pulito, ridipinto, sia all’esterno che all’interno, e arredato. I servizi igienici sono stati resi agibili e la canna fumaria è stata pulita per permettere l’accensione del caminetto. Le finestre si affacciano sul mare da una parte, e sul giardino di Zona 22 dall’altra.

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All’interno di queste mura nasce l’OSTELLO DI ZONA 22, una struttura in grado di accogliere tutti coloro che desiderano sostare per uno o più giorni, con lo scopo di conoscere la bellissima Costa dei trabocchi e di prendere parte alle attività e ai laboratori che lo spazio sociale propone. La presenza di un ostello all’interno di Zona 22 offre la possibilità di un alloggio temporaneo a coloro che hanno voglia di sperimentare e sostenere pratiche di autogestione (lavori nell’orto biologico, manodopera per il restauro degli stabili, laboratori di autoproduzioni, workshop fotografici, concerti e teatro)all’interno del futuro Parco della Costa Teatina, a pochi metri dalla spiaggia di San Vito e della futura pista ciclabile, e a pochi kilometri dalle colline e dalle montagne abruzzesi.  Un progetto nato non con lo scopo di creare concorrenza alle attività ricettive presenti nel territorio (camping, hotel, B&B, appartamenti in affitto), ma al contrario come un qualcosa di differente, parallelo e del tutto compatibile. Non sono infatti previste figure professionali, profitti individuali, interessi privatistici né listini dei prezzi. Chi usufruirà dell’ostello lo farà per partecipare alla vita dello spazio sociale e del territorio che lo accoglie. Con un piccolo contributo (10 euro giornaliere a persona) riusciremo a recuperare le spese di gestione (luce, gas, lavanderia, etc) ed affrontare nuove spese per nuovi lavori di autorecupero e laboratori aperti a tutti Il progetto nasce dall’idea che la nostra costa sia un’area geografica da valorizzare attraverso un turismo ecocompatibile, rispettoso del territorio e delle persone che lo abitano nel corso dell’intero anno. L’obiettivo che ci si pone è di presentare alla cittadinanza una valida e inedita proposta di accoglienza, che sappia andare oltre il turismo di massa estivo che troppo spesso si riduce ad un susseguirsi di eventi caotici (sagre estive, feste patronali,etc) caratterizzati da un approccio puramente gastronomico, fine a se stesso. L’idea di sviluppare un progetto in grado di coniugare un’idea alternativa di turismo e un approccio più consono al territorio (inteso come insieme di cultura, socialità, gastronomia, enologia, tradizioni, produzioni locali, lavoro, ecosistema terrestre e marino), nasce dalla necessità di superare le attuali politiche comunali relative al turismo e all’ambiente. I nostri amministratori, infatti, sono portati a pensare che saranno nuove grandi opere, come il Resort Village e il porto turistico, le più idonee ad attrarre turismo. Al contrario, l’idea di turismo che a noi più convince è quella relativa ad un approccio meno invadente e più rispettoso per il territorio. L’ostello di Zona 22 rappresenta un progetto apripista per un’idea più ampia di “albergo diffuso” che potrebbe, all’interno del Parco della Costa Teatina, sostituire egregiamente il progetto faraonico del Resort Village, coinvolgendo in modo diretto la cittadinanza e dando nuova vita e anima a tutte le strutture in disuso, abbandonate e dimenticate, del territorio. Qui il dossier completo “Zona 22. Dal recupero alla riprogettazione”https://zonaventidue.files.wordpress.com/2014/04/zona-progetto-web_vers.pdf

Dati tecnici:

C’è la possibilità di:

  • cucinare e mangiare in ostello: sono a disposizione cucina, forno, frigo, pentole e stoviglie
  • fare la doccia calda al coperto o la doccia solare in giardino
  • utilizzare le biciclette autorecuperate dalla ciclofficina di Zona 22 per andare al mare e per uscire in paese
  • usare il giardino per prendere il sole sulle sdraio o per fare ginnastica
  • portare con sé il proprio cane
  • essere completamente indipendenti negli orari. Ognuno avrà la propria chiave per entrare e uscire

In cambio dell’ospitalità chiediamo solo alcune cose:

  1. fare la raccolta differenziata dei rifiuti
  2. portare da casa le lenzuola e gli asciugamani
  3. prenotare con un po’ di anticipo al numero 3331151359

PS: per chi viene per la prima volta: portate ciabatte comode dato che in spiaggia ci sono i sassi e una felpa dato che di sera c’è sempre freschetto! Noi la crisi l’anneghiamo…tutti al mare a Zona 22!!!

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Il 2 GIUGNO 2014 

Zona 22, Genuino Clandestino ed il Collettivo TerraMani 

vi invitano a partecipare alla giornata

//GENUINO CLANDESTINO//
presso ZONA VENTIDUE in VIA CADUTI DEL LAVORO a SAN VITO MARINA

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//PROGRAMMA DELLA GIORNATA//

Dalle ore 15:00
ESPOSIZIONE DI PRODOTTO AGRICOLI ED ARTIGIANALI

Dalle ore 16:30 LABORATORI CREATIVI PER BAMBINI

Dalle ore 16:30-18:00 LABORATORI O “ERBE SELVATICHE”

Ore 18.30 LABORATORIO “IMPARARE A PRODURRE IL FORMAGGIO”

a SEGUIRE:
suonata itinerante de LU SOL ALLAVATE
e APERITIVO CENATO! // Vi invitiamo a portare con voi piatti e bicchieri lavabili! Questo evento è A RIFIUTI ZERO!//

IN SERATA
proiezione del video
GENUINO CLANDESTINO

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Genuino clandestino è una rete nazionale di comunità in lotta per l’Autodeterminazione alimentare. Pratica la difesa della terra, al fianco di quanti si battono per la tutela dei beni comuni con una resistenza di lotta, fatica, sudore, passione e amore opponendosi alla logica del capitale che distrugge i territori per il profitto di pochi a danno delle popolazioni.

Genuino Clandestino è un MOVIMENTO ANTIRAZZISTA, ANTIFASCISTA E ANTISESSISTA.

TerraMani è un collettivo abruzzese che porta avanti le tematiche di Genuino Clandestino sul territorio. Nato nel 2012 ad opera di un gruppo di piccoli agricoltori, allevatori e artigiani abruzzesi, il collettivo è impegnato nel sostenere e diffondere un diverso modo di produrre e commercializzare, improntato al rispetto della MadreTerra , alla dignità del lavoro contadino e artigiano, alla condivisione di valori anche con i consumatori.
Gli espositori della giornata contribuiscono alla campagna con un contributo libero.

 

link evento facebook

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I diritti non hanno frontiere né confini. 
Siamo cittadini del mondo. Liberi di essere, di andare, di restare. Partigiani di ieri e di oggi.

Mare Nostrum è il nome utilizzato dal Governo Italiano per definire l’operazione militare di controllo dei flussi migratori che interessano il Mar Mediterraneo meridionale. Per noi Mare Nostrum rappresenta un insopportabile paradosso. L’idea romantica del mare inteso come un luogo di viaggio, di ricerca e di libertà, violata da un’Europa che pensa al mare come ad una grande frontiera in cui selezionare chi muore e chi arriva, imprimendogli il marchio di un confine che si porterà dietro nella bara o nella vita di stenti che lo aspetta.
Quest’anno Zona 22 ricorderà la Liberazione dal nazifascismo attraverso i volti e le storie di donne e uomini che ancora oggi, da una sponda all’altra del Mar Mediterraneo, sono oppressi da regimi autoritari, nel tentativo di combatterli e di resistervi. Persone che decidono di lasciare il proprio paese di origine e di mettersi in cammino, valicando un confine dietro l’altro. Sperando in un viaggio verso la democrazia e la libertà.
Nel corso della giornata discuteremo della Carta di Lampedusa, frutto dell’incontro di molteplici realtà e persone che si sono ritrovate a Lampedusa dal 31 gennaio al 2 febbraio 2014, dopo la morte di più di 600 donne, uomini e bambini nei naufragi del 3 e dell’11 ottobre 2013, ultimi episodi di un Mediterraneo trasformatosi in cimitero marino per le responsabilità delle politiche di governo e di controllo delle migrazioni.
Proveremo anche a fare il punto della situazione sulle condizioni di accoglienza e di inclusione che il nostro territorio, l’Abruzzo, offre ai migranti in arrivo in questi ultimi mesi. Quanti profughi sono oggi ospitati nella nostra Regione? Quali enti si occupano di loro? E con quali prospettive?

Lampedusa (Europa).
L’ideazione della mostra fotografica, realizzata dagli attivisti della rete AnomaliaParma, nasce, a febbraio, durante la tre giorni trascorsa sull’isola, porta d’Europa, per la stesura della Carta di Lampedusa. Immagini e parole su legno. Il legno delle barche che, una volta approdate/naufragate sull’isola di Lampedusa, vengono messe sotto sequestro e poi abbandonate in discarica, lontane degli occhi , lontane dal cuore. L’ispirazione per queste cornici un po’ insolite nasce dall’esigenza di ridare agli oggetti, alle barche, ai giubbotti galleggianti, ai vestiti, alle scarpe e ai pezzi di legno una propria identità e delle storie da raccontare. Le foto raffigurano il cimitero delle barche, posto sotto sequestro e sorvegliato 24 ore su 24 dall’occhio vigile dei militari, il centro d’accoglienza di Lampedusa, le tombe dei migranti non identificati e porto M., sede del collettivo lampedusano Askavusa.
Tra una sezione di foto e l’ altra sarà possibile leggere estratti della Carta di Lampedusa sulla libertà di resistere, la libertà di restare e libertà di movimento.

Sono invitati a partecipare tutte e tutti coloro che pensano che il 25 aprile debba vivere oltre le ricorrenze e la memoria, e debba sempre essere ri-articolato come una lotta comune contro i vecchi e i nuovi fascismi. Le leggi che regolamentano le migrazioni oggi in Europa, e in particolare in Italia, rappresentano un ostacolo alla libertà e all’autodeterminazione dei popoli. Per questo pensiamo che la Carta di Lampedusa esprima un’idea di cambiamento indispensabile che dobbiamo sostenere e diffondere, anche in Abruzzo.
Invitiamo le sedi locali delle associazioni firmatarie della Carta di Lampedusa a partecipare al dibattito: Arci, Un ponte per, Libera, Usb, Legambiente, Emergency, Cobas, Arci Gay, Amnesty, Antigone, Giuristi Democratici, Anpi etc.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

dalle ore 16.00
– Lampedusa (Europa). Esposizione della mostra fotografica realizzata dagli attivisti della rete AnomaliaParma e della scuola di italiano per migranti A voce alta.
– Mare chiuso. Proiezione del videodocumentario di Andrea Segre e Stefano Liberti, ZaLab 2012.
– Presentazione della Carta di Lampedusa e assemblea aperta sui diritti di cittadinanza e l’accoglienza dei migranti in Abruzzo, per dire basta ai respingimenti e ai Cie!

dalle ore 20.00 Aperi/cena e Musica!

Per un 25 aprile con il cuore antifascista e con gli occhi puntati su un’Europa dei diritti e dell’inclusione.

Zona 22
Via Caduti sul Lavoro 4
San Vito Marina (CH)

Link utili:

– La Carta di Lampedusa:
http://www.meltingpot.org/La-Carta-di-Lampedusa-18912.html#.U1EuAaJVWJp
– La mostra fotografica Lampedusa (Europa).
http://www.anomaliaparma.org/2014/02/01/lampedusa-europa/
– Mare chiuso – ZaLab
www.zalab.org/progetti-it/14/#.U1FA7qJVWJo

Porto. La storia.

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(resoconto del 2011)
In principio furono i romani, che costruirono un porto vicino alla foce del fiume Feltrino, per i loro commerci nell’Adriatico.
Nel periodo medievale furono i Lancianesi e gli Ortonesi a litigarsi, materialmente, il porto di Gualdum, in quanto punto strategico per il commercio a mare. Vi furono morti, feriti, orecchie tagliate, promesse di vendetta, ma al cittadino sanvitese poco interessava, poteva solo passare da un occupazione ad un’altra.
Infine, dopo varie vicissitudini e fasi storiche si è arrivati al molo, da passeggio, lingua da promende primaverile, magicamente arredato dai trabocchi da pesca.

Il sanvitese, si capisce, ha sempre avuto un rapporto particolare con il porto.
Dal porto arrivavano soldi ed economia. Dal porto si poteva dominare il mare, riparando le barche dalle burrasche,  pescando, vendendo i prodotti che il mare donava,  dal porto guardando l’orizzonte si poteva sognare. Sogni di speranza e di vita migliore.

Negli ultimi cinquanta anni, il porto per i sanvitesi è sempre stato un astratto, un dipinto iniziato e mai finito dai vari pittori che si erano sporcati le mani con colori e matite.
Diversi sindaci, di tutti gli schieramenti politici, hanno basato la propria campagna elettorale sul porto, come modello di sviluppo della nostra economia.
Molti sindaci in questione erano pienamente consapevoli della infattibilità dell’opera,  sia dal punto di vista progettuale, sia dal punto di vista finanziario, ma come dimostrato dalla storia elettorale una promessa vale più di un impegno concreto.
Le varie amministrazioni Dc, Pds, Pd degli ultimi trent’anni hanno targato la loro azione politica con il porto turistico, il famigerato approdo per le barche, fondamentale per il rilancio del nostro comune.
Abbiamo sentito parlare di darsene, bracci ad “L”, bracci a “T”, con cooperative misto pubblico-private che delineavano scenari faraonici, sindaci che già compravano barche da attraccare.
Non si è mai visto nulla e nulla si vedrà come sempre.
L’amministrazione Catenaro da un anno a questa parte è ritornata alla carica, destandosi dal proprio torpore esistenziale e politico,  con la delibera n°27 del 14-06-2010,dove si propongono con un’idea nuova sullo scenario sociale sanvitese, REALIZZAZIONE PORTO TURISTICO – LINEE GUIDA.
Durante la discussione per la realizzazione del porto sia elementi della maggioranza, sia elementi della minoranza in consiglio comunale hanno mostrato, giustamente, le proprie perplessità che riassumiamo:

Il capogruppo di minoranza dr. Basterebbe: questa è la quarta  volta che in sede di Collegio si esamina la problematica del Porto Turistico di San Vito Chietino, senza peraltro mai giungere ad una realizzazione della struttura, certamente condivisa dai sanvitesi ma di estrema difficoltà, per una serie di  motivi tecnici e soprattutto    economici
Ricorda oltretutto che le iniziative private non hanno avuto esito positivo perché una struttura portuale è stata ritenuta non produttiva e pertanto secondo le logiche e le regole di investimenti imprenditoriali non fattibile.

Pur tuttavia, nonostante questo trascorso di storia, comprende, continua il consigliere, come questa Amministrazione riproponga l’iniziativa, ma non comprende che venga riproposta affidando nuovamente un incarico di progettazione.

Invita l’Amministrazione a riflettere su quanto si vuole fare, per evitare che tale procedimento si trasformi poi in un nocumento economico, per il quale i cittadini saranno chiamati a pagare.

Anche da parte della maggioranza vengono sollevati dubbi ed addirittura si arriva a prospettare un becero quadro di connivenza amministrativa tra ente e la società che costruirà e gestirà il porto. Detto da loro…

Il cons. Iarlori Luigi Rocco: Si rischia ancora una volta, a mio avviso, di pagare il progetto preliminare senza avere nessuna assicurazione sulla realizzazione del porto.

Ma questo sarebbe il male minore perché da quello che potuto approfondire e capire io, rischiamo di creare un notevole disagio economico patrimoniale alle future generazioni.

Le responsabilità richieste dal Comune con questa proposta sono tali da dover impegnare i propri capitali ed immobili disponibili per garantire l’equilibrio economico-finanziario dell’investimento e della fattibilità del progetto. Viene oltretutto richiesto di garantire le tariffe minime anche in fase di operazione del progetto per mantenere l’equilibrio economico- finanziario del concessionario.

Inoltre sempre a pag. 4 della proposta si legge che la concessione avrà la durata non superiore a 30 anni, ma subito dopo a pag. 5 si legge che l’amministrazione comunale al fine di assicurare il proseguimento dell’equilibrio economico-finanziario degli investimenti del concessionario, potrà stabilire che la concessione possa avere anche una durata superiore a 30 anni con evidente incoerenza con quanto affermato poco prima.

Ho l’impressione che tutta la proposta sia stata pensata e scritta ad esclusivo vantaggio del futuro concessionario, trascurando quella che deve essere la tutela dell’Ente concedente, che è il Comune.

Cari colleghi consiglieri capisco che abbiamo voglia tutti di dotarci di una simile struttura, ma badiamo bene a non perdere di vista quello che deve essere il nostro interesse, cioè realizzare l’opera con il massimo vantaggio per il Comune.

Proprio da quest’ultima nota si può partire per analizzare a pieno la situazione.

Come da immagine prendiamo in analisi il bando ed i vari capitolati pubblicati sul sito del comune di San Vito Chietino, quindi come atto pubblico a disposizione di cittadini ed imprese.
porto bandoIl bando integrale come si può leggere dalle proprietà del file Pdf è stato realizzato dall’ingegnere Di Marco, coadiutore tecnico dell’ Ing. Corrado Verì , come possiamo capire dalla costituzione dell’ufficio pubblicata sul sito del comune.

http://www.comune.sanvitochietino.ch.it/gli-uffici/ufficio-urbanistica

Ufficio Urbanistica
Largo Altobelli, 1
Orario apertura al pubblico: 9:00 – 12:00 dal Lunedì al Venerdì
Orario apertura al pubblico: 16:30 – 18:30 Lunedì e Giovedì
Telefono 0872.619125-8
e-mail: urbanistica@comune.sanvitochietino.ch.it

Dirigente: Ing. Corrado VERI’

Tecnico: Ing. Angelo DE MARCO
Esecutore Amm.vo: Riccardo CANIGLIA

Fino a questo punto tutto va bene. Da questo punto in poi iniziano le noti dolenti.

Sul lo schema di contratto per  l’INCARICO RELATIVO AI SERVIZI TECNICI PER LA PROGETTAZIONE PRELIMINARE DEL PORTO TURISTICO CON GLI STUDI DI BASE, sempre dall’analisi delle proprietà del file pdf, riscontriamo che l’autore è un  fantomatico, Domenico Di Monte, del quale abbiamo poche notizie.
Ma iniziano a sorgere i primi dubbi. Perché utilizzare uno schema già utilizzato, o meglio perché utilizzare uno schema fatto da una persona che non sia un componente dell’ufficio tecnico, organo incaricato della redazione del progetto???
In seconda istanza, perché ricalcare uno schema già utilizzato? Per convenienza lavorativa o perché si sta ricalcando il processo che qualche ente ha già utilizzato?
Eppure i tecnici sopra elencati prendono fior di quattrini.
Ma andiamo avanti e forse ci schiariremo le idee.

Sul  CAPITOLATO D’ONERI RELATIVO AI SERVIZI TECNICI PER LO STUDIO DI FATTIBILITÀ E PER LA PROGETTAZIONE PRELIMINARE DEL PORTO TURISTICO DI SAN VITO CHIETINO analizzando le proprietà del file PDF scopriamo che l’autore è Petrosino Donato, già segretario comunale di Termoli, nonché vice sindaco del comune di Rodi Garganico.

Tecnico e politico specializzato nella predisposizione di iter fra porti e resort, come dimostrano la costruzione degli stessi nel comune di Rodi nello scorso decennio.
Una volta esplicitata la presenza di Petrosino, il comune i meglio la maggioranza corre ai ripari e lo assume, come dimostrato da questo documento ufficiale, spendendo 20.000€ annui per il compenso.
(clicca per leggere)
Il progetto di per se non ha i piedi per camminare, come sostenuto da tutti, vecchi e nuovi politici ed appassionati sanvitesi, sembrerebbe più il Canto del Cigno di un amministrazione insoddisfacente e dilettantistica, che con questo progetto vuole fare la voce grossa per sembrare una persona grande e matura ma in realtà è un adolescente capriccioso ed frustrato.

La politica va vagliata, soprattutto in opere strutturali ed impattanti come questa, i cittadini non devono subire le decisioni di chissà quale persona, politico o affarista di turno, bensì il referendum comunale, o assemblee pubbliche partecipate rappresenterebbero il cammino adeguato nella scelta.
I soldi spesi nella progettazione diventeranno l’ennesimo buco, creato da una amministratore, che invece di dare i contenuti alla politica ed al territorio, preferisce creare il contenitore, senza idee e senza un progetto complessivo.
Cemento uguale sviluppo, alla Caltagirone.

Il Parco della Costa Teatina viene totalmente ignorato dalle scelte programmatiche dell’amministrazione che naviga in senso contrario tra cementificazioni e mancanze di ogni genere, risse verbali e procedimenti giudiziari, ma il buon senso ha già tratto le proprie conclusioni.

QUESTA RICOSTRUZIONE E’ STATA ELABORATA AL PRINCIPIO DI TUTTO IL PROCESSO PORTO TURISTICO DI SAN VITO. PURTROPPO NONOSTANTE FOSSE PALESEMENTE RIDICOLA COME PROGETTAZIONE, LA MAGGIORANZA DI NUOVA ALLEANZA PER SAN VITO HA DECISO UGUALMENTE DI ANDARE AVANTI, SPENDENDO 350.000 € IN PROGETTAZIONE, 7000€ PER IL BANDO CONSEGUENTE ANDATO DESERTO.

Siamo alla follia. Siamo al progetto.

Progetto “Marina di San Vito Chietino”

In base alla proposta di Delibera n° 75 del 20-12-2012, discussa nel consiglio del 28 Dicembre 1012 la maggioranza capitanata dal Sindaco Catenaro, con i soli voti favorevoli dei consiglieri di Nuova Alleanza per San Vito e con quelli contrari dell’opposizione ha approvato l’ADOZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE DEL PORTO TURISTICO DI SAN VITO CHIETINO.

Il progetto preliminare è stato realizzato da un raggruppamento costituito dalla PROTECNO srl di Padova e lo Studio Arch. MAR srl e SELC Società Cooperativa. Il progetto è costato 139349,32 € + oneri ed Iva, interamente finanziati con soldi pubblici, richiesti tramite accensione di mutuo di 250.000, 00 € dal Comune alla cassa Depositi e Prestiti con la determinazione dell’ufficio Tecnico n°41 del 14/03/2012.

Questo il quadro istituzionale che ha portato all’ennesimo atto amministrativo ideologico e pubblicitario dell’amministrazione Catenaro, uno sperpero di denaro e di tempo con costi che ricadranno sulle spalle dei soliti contribuenti. Ma andiamo per ordine.

Tutti conosciamo e viviamo internamente un rapporto viscerale e passionale con il mare, nostro mentore ed ispiratore, compagno di vita. Il sanvitese ha bisogno di un accesso facilitato al mare, in molti abbiamo la barca, siamo diportisti, pescatori, sentiamo l’esigenza di un funzionale ed adeguato riparo e ricovero.
Adeguato sia in termini di rispetto della nostra costa, sia in termini di accessibilità economica per un posto barca, visto che molti sanvitesi hanno provato la sistemazione in darsene e porti limitrofi, ma in molti, soprattutto adesso non possono permettersi di pagare mille, duemila euro all’anno per lo stazionamento.

Prima di tutto parlare soltanto di un progetto di Porto Turistico è falso e politicamente scorretto, infatti, da come avrete intuito dal titolo dell’articolo, questo progetto va a definire in maniera faraonica e fantasiosa la risistemazione di tutta la “Marina di San Vito”. Non parliamo solo del porto inteso come darsena per il riparo e ricovero delle barche, bensì dobbiamo analizzare una progettualità che vede una variante sostanziosa al Piano regolatore, con migliaia di metri cubi di costruzioni, stabili, infrastrutture, rotonde, ecc…

Un progetto consistente, che come da abitudine di questa maggioranza viene deciso e delineato dai soliti quattro noti, nella stanzetta dei bottoni, senza coinvolgimento della società civile,  senza rapportarsi con i cittadini, gli attori economici del territorio, nonostante le promesse delle campagne elettorali.
In questo caso vista l’importanza dell’opera, nemmeno le minoranze in consiglio comunale hanno potuto svolgere un lavoro conoscitivo e di indagine del progetto, prima che venisse discusso in consiglio, in quanto i documenti sono stati messi a disposizione 48 ore prima del consiglio, che come ricordato è stato svolto il 28 Dicembre 2012, ma tutti sappiamo che il 26 Dicembre gli uffici pubblici sono chiusi per le festività natalizie. Scorrettezza ed approssimazione, segnalate anche agli organi preposti, che continuano a caratterizzare questa amministrazione.
O forse era paura di far conoscere qualcosa, che poteva essere discusso in consiglio?

Dobbiamo vederci chiaro, ma le ombre sono molte all’orizzonte.
Partiamo dai dati di fatto, le società che hanno progettato, hanno preso i soldi, pubblici, (139349,32 € + oneri ed Iva) ed hanno finito il loro lavoro. Chi pagherà questi costi, vi chiederete. Semplice.
Adesso sarà indetto un nuovo bando, per la REALIZZAZIONE del Porto, individuata su una cifra base di 20.000.000,00 € circa, al quale le aziende dovranno rispondere, ritrovandosi un progetto già fatto, che dovranno anche rimborsare economicamente al comune, il tutto in un periodo economico e sociale in completa controtendenza per quanto riguarda questi tipi di investimenti, con un calo drammatico dei transiti nautici in Adriatico, con una percentuale del 20% di barche stazionate in altri porti in vendita, con un flusso migratorio in Croazia e Ex Jugoslavia ingente.
(Fonte: Sole 24 Ore Raul De Forcade).  Basta guardare allo stato deficitario della darsena di Fossacesia, della mancata realizzazione del porto di Francavilla, dello stato drammatico di quello di Pescara per avere un’idea.

A questo punto mi chiedo, ma se per ogni opera anche quelle ordinarie di manutenzione, (vedi scuola marina, palestra, campo sportivo, mercatini e spettacoli, strade chiuse, ecc) i soldi non ci sono, perché per progettare si trovano e si accedono mutui da centinaia di migliaia di euro, ed inoltre quali sono per questa amministrazione le esigenze primarie? Spendere per i progettisti, senza garanzie che qualcuno realizzerà e restituirà i soldi del porto (come già avvenuto in passato, vedi articolo —–) o consentire le basilari condizioni di vivibilità del cittadino e soprattutto dei nostri bambini, del nostro futuro?

Altro dato di fatto. Per la realizzazione del progetto occorrono almeno tre anni una volta approvato il progetto definitivo. Le attività turistiche della marina, stabilimenti, bar, hotel, negozi, subiranno oggettivamente un calo delle presenze e degli introiti visto il cantiere aperto, la qualità delle acque, ecc.
Chi risarcirà tutto questo? Verrà chiesta pazienza in ragione di un fantomatico arrivo dello Yacht dell’Emiro del Dubai?
Chissà. Inoltre con questo progetto verranno creati nuove attività commerciali sulla darsena stessa, bar, ristoranti, yacht club, foresteria con 8 camere doppie, negozi, supermarket, ecc… Verranno offerte a prezzi di comodo ai commercianti del territorio dal comune?
Difficile, visto che la gestione delle aree verrà assegnata per un periodo di 50 anni, alla società realizzatrice del porto, una proprietà privata dalla terra al mare, con tanto di delimitazioni e guardiani.

In compenso è riuscita la pista ciclabile sul ex-tracciato ferroviario, che quando serve per populismo è sempre pronta all’uso, ma poi quando si arriva al dunque della realizzazione, viene dimenticata per far posto a qualche resort o a definire il numero dei taxi (NCC) sul territorio.

Come poteva mancare l’area edificabile per le palazzine di turno vi chiederete voi. Naturalmente è stata individuata, il marchio di fabbrica non manca mai, nell’area della vecchia sottostazione, riqualificata e restituita al pubblico utilizzo, la famosa Zona 22, dimenticata per decenni da tutti, ma oggi luogo fondamentale per qualsiasi prospettiva dell’assessorato all’ambiente e demanio. Roba da non dormirci la notte.

La vecchia stazione diventerà una Spa, centro benessere, ufficio turistico, museo del mare, collegato al litorale con una serie di piattaforme in legno che scenderanno  verso il “Maruccio” disegnando una rettangolo che diventerà, a seconda dei progettisti la nostra PISCINA SALATA.

Naturalmente, il Feltrino sarà depurato tramite la fitodepurazione, cioè con piante che servono proprio a questo scopo.

In politica mi avevano sempre detto che non c’era posto per la decenza, ma adesso siamo proprio al ridicolo.
Tutti i problemi della nostra cittadina risolti in un progetto, San Vito restituita a nuova vita con un Masterplan, nome altisonante, che in un sol colpo porterà ricchezza e prosperità. FANTASTICO.

Mi dispiace, ma queste parole sono già state usate, abusate sulla pelle dei cittadini senza la minima vergogna.
Questo è un progetto faraonico, 330 posti barca, 20.000.000,00 € minimo di investimento, trasformazione senza copertura finanziaria della Marina, posti di lavoro che nel nostro contesto storico- culturale sarà difficilissimo realizzare. Intanto i soldi sono stati spesi, di nuovo aggiungerei.
Dejavù politico lo definirei, in quanto con la promessa del Resort, e dei posti di lavoro,Nuova Alleanza per San Vito ha tirato a campare 5 anni ed ha vinto un elezione, finito il giochetto, si ricomincia la stessa solfa con il Porto.

Penso che i cittadini hanno capito la modalità, di promesse e bugie ne abbiamo le tasche piene, il nostro comune ha bisogno di risposte celeri e certe su questioni meramente pratiche, STRADA, LUOGHI DI SOCIALITA’, SCUOLE SICURE CON ATTREZZATURE E CARTA IGIENICA MAGARI, Parco della Costa Teatina e pista ciclabile, unici progetti seri a livello internazionale che possano ridare lustro e respiro alla nostra economia. Basta con le promesse da anni 80’, basta con l’approssimazione e la demagogia, San Vito ha bisogno di riappropriarsi prima di tutto dei propri spazi e della propria dignità, svenduta ai primi avventurieri che si affacciano negli uffici comunali.

relazione masterplan

Il progetto di costruzione del porto turistico o meglio il progetto per la trasformazione di San Vito Marina che prevedeva un porto da 320 posti barca, naturalmente è miseramente fallito nella sua folle idea di cementificazione della costa e delle spiagge sanvitesi, portando all’indebitamento di ulteriori 350.000,00€ per le casse comunali.
In data 20 agosto 2013 il bando per la realizzazione del porto è andato deserto, come in molti pronosticavano, tranne i membri della maggioranza. (clicca per leggere l’articolo).

A questo punto nemmeno di fronte all’evidenza la maggioranza, decide di abbandonare la barca e tornarsene a casa.
La dignità non appartiene a questa classe politica.
Nel poker vi è un detto molto famoso: “Guardati intorno al tavolo. Se non vedi un pollo, alzati, perché il pollo sei tu”.

Evidentemente strategia e capacità non sono parte integrante di questa, maggioranza, ma nemmeno il bluff.
Come il classico giocatore suonato, in cerca di rivincita immediata, invece di fermarsi a riflettere su tutto il processo programmatico del porto, Nuova Alleanza rilancia, in cerca del famoso pollo.

Come se nulla fosse, la maggioranza, evidentemente in difficoltà ha cercato di mascherare il malessere interno ed esterno ribadendo delle nuove linee guida per la pubblicazione di un nuovo bando per il Porto, inserendo questa volta un’area più complessa, regalando anche la vecchia stazione e la sottostazione ai privati.
Operazione folle dalla base, in quanto le aree non sono di proprietà del Comune, ma bensì della Ferrovia dello Stato che non ha nessuna intenzione di regalarle al nostro Comune.
Clicca  per scaricare la delibera

Di conseguenza anche le nuove linee d’azione per il nuovo bando per il Porto, sono una tentativo dilettantistico e ridicolo di portare avanti una progettazione che fin dal primo minuto in molti avevano bollato come faraonica, ridicola, infattibile.

Per evitare nuovi problemi giudiziari al nostro Comune abbiamo deciso di conseguenza di protocollare una proposta di deliberazione per far ritirare le nuove linee guida per il bando del Porto (che ogni volta ci costa quasi 7000€), in autotutela per l’Ente, in modo da scongiurare futuri ricorsi, denunce, ecc….

mozione porto autotutela

Di fronte all’evidenza, per evitare nuove fantasiose interpretazioni di questa maggioranza, abbiamo richiesto che durante la discussione della mozione, vengano inseriti i pareri del Segretario Comunale e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale.

Perchè di fantasiose produzioni politico-amministrative ne abbiamo viste diverse in questi giorni, addirittura due giorni prima che venisse firmato, dopo un decennio, il Protocollo d’Intesa fra Stato, Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, Comuni interessati, per l’acquisizione delle aree del vecchio tracciato, la nostra maggioranza comunale schiacciata dal fallimento delle sue politiche di cementificazione del territorio, sonoramente bocciate dal mercato e dai portatori di interessi, ha proposto una pessima proposta di modifica al documento, per avere a disposizione le aree di risulta che il Pubblico non ha ancora acquistato e che rimangono in capo alle FS.
Proposta ridicola per tempismo, per struttura e peso politico-amministrativo della richiesta e sopratutto perchè serve in pratica a consentire ad un Ente Pubblico (Comune) di cedere proprietà di privati (FS) a terzi realizzatori di un opera privata. (Fantasmi)
Chi presta la propria terra o casa ad una persona che vuole costruirci sopra? Spiegatecelo.

Clicca per leggere la richiesta

Ci rendiamo conto e siamo contenti, che la maggioranza ha lanciato l’SOS disponibile per cercare di realizzare un qualcosa durante il suo mandato, ma siamo proprio al ridicolo.

A conferma di tutto ciò, ci arriva la proposta ed il progetto comunale per la realizzazione di una banchina mobile, fra il fiume Feltrino e la spiaggia Cintioni che consenta l’attracco delle piccole imbarcazioni di diportisti nostrani.
Idea ottima, preventivata anche da noi in campagna elettorale, che all’epoca venne bollata come ridicola dai soliti politici dalla betoniera facile. Adesso diventerà realtà, nonostante bisogna rinforzare le scogliere a supporto, ma non abbiamo soldi, nonostante l’opera ci costerà quasi 30.000 €, soldi che il Sindaco dice di avere in cassa.
A questo punto ci chiediamo, ma questi soldi nelle casse ci sono solo quando servono, oppure è solo pubblicità?

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In conclusione ci chiediamo, ma questa maggioranza che aveva due opere primarie per cambiare il volto di questo paese, ovvero Resort (bloccato dalla magistratura con tanto di avvisi di garanzia, procedimento non ancora chiuso) e Porto (bando andato deserto, nuove linee d’azione da bocciare) a cosa sta puntando?
Secondo noi a nulla, cercano di sopravvivere campando alla giornata.

Inoltre i soliti analisti politici da bottega nel frattempo si interrogano sul perchè ci si concentra su queste opere e non si risolvono i problemi più elementari. La risposta è semplice, i soldi, tutti i soldi disponibili, vengono spesi per queste operazioni di fantasia amministrativa, ecco perchè a qualsiasi proposta presentata, viene risposto che i soldi non ci sono.

Buongiorno.

 

http://sanvitobenecomune.wordpress.com/2013/01/19/la-strada-speciale-progetto-porto/

Ferrovie dimenticate? Non da noi.
Zona 22, dall’abbandono all’autorecupero.

Iniziativa a cura di: Associazione La Locomotiva.
Tratta interessata: Ex tracciato Ortona – San Salvo.
Punto di ritrovo: Zona 22, Via Caduti sul Lavoro, 4 San Vito Marina.
Orario: 15.00.
Descrizione: h.15.00 Artisti locali: apertura esposizione ed estemporanea pittura, scultura e fotografia; Esposizione opere dei bambini e delle bambine delle scuole elementari del comune di San Vito Chietino; Writers in action. h 17.30 Dibattito aperto: Ripensando il progetto della Via Verde all’interno del Parco della Costa dei trabocchi. Riappropriazione e riqualificazione delle strutture pubbliche delle Rfi, l’esempio di Zona 22. Presentazione del progetto “Zona 22. Lo spazio dimenticato. Dal recupero alla riprogettAzione”.

zonaventidue@gmail.com – zonaventidue.wordpress.com – Tel. 329 1886806.

Giornata Ferrovie Dimenticate 2013

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