No Elettrodotto Villanova Gissi

 

 

Il nostro territorio, l’Abruzzo sta subendo da anni un aggressione sistematica, svenduto dai vari governanti del momento alle varie società, aziende, multinazionali, che in cambio di quattro spicci, in nome di un paventato sviluppo e progresso del nostro territorio, hanno contribuito in maniera sostanziale alla devastazione ambientale, sociale ed economica della  Regione Verde d’Europa.

Dopo il Centroli Olii di Tollo (CH), il Traforo del Gran Sasso (TE), la petrolizzazione dell’Adriatico, solo per citare alcuni esempi, questa volta la battaglia si sta concentrando sul progetto dell’ ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI E OPERE CONNESSE di Terna SPA.

Per meglio spiegare questo ennesimo attacco al territorio abruzzese vi riportiamo un Dossier per la comprensione delle questioni connesse alle azioni e alle denunce sull’ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI E OPERE CONNESSE a cura del Comitato Ambiente Salute e Territorio –C.A.S.T.- redatto dalla  Pres. D.ssa Antonella La Morgia.

 

L’ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI:

PROBLEMI, NOTE TECNICHE, AZIONI

 

Molte Istituzioni, autorità, soggetti politici e associazioni civili sono stati nel corso di questi due anni chiamati a prendere posizione o coinvolti per affrontare i principali problemi legati all’opera: (es. Cons. E. Nasuti, Cons. W. Caporale, Prof. Ex Cons. Prov.le Angelo Orlando, Presidente della Provincia di Chieti E. Di Giuseppantonio, Cons. Prov.le  N. Campitelli, Sindaco di Lanciano Dott. M. Pupillo, Cons. Com. di Lanciano A. Caporale, Coldiretti di Atessa Pres. Luigi Pomilio, Movimento Nuovo Senso Civico, Emergenza Ambiente Abruzzo).

La stampa e l’’informazione (Il Centro, Il Messaggero, Primadanoi.it, Chietiscalo.it, Rai3), sia pure in modo discontinuo, si sono occupate dell’argomento.

Il Comitato C.A.S.T. si è costituito per conoscere, informare, promuovere azioni di tutela data la scarsa trasparenza del percorso di definizione del Progetto e la distanza delle Istituzioni rispetto ai bisogni e alle esigenze dei Cittadini coinvolti.

I Sindaci devono far pervenire il parere tecnico di conformità urbanistica sull’opera relativamente ai piani regolatori dei propri territori comunali o renderlo nella prossima Conferenza di servizi che si terrà, presumibilmente dopo l’estate, presso il Ministero dello Sviluppo Economico.

Nell’ambito di detta Conferenza dovrebbe essere data anche l’Intesa Stato-Regione, consentendo l’autorizzazione definitiva dell’Elettrodotto.

I Ministeri preposti sono stati invitati a sospendere il Procedimento già in fase istruttoria. Tuttavia, il Ministero dell’Ambiente, in data 13 settembre 2011 con Decreto N.510 ha dato giudizio positivo con prescrizioni sul Progetto.

Con successivi Atti e Memorie, nell’ambito del Procedimento in corso, il Comitato C.A.S.T., in rappresentanza di cittadini e in ragione dei vizi di trasparenza e definizione non condivisa del Progetto, ha chiesto ai Ministeri dello Sviluppo Economico (MiSE) e dell’Ambiente (MATTM) l’annullamento del Decreto e l’accoglimento di varianti del percorso affinché fossero minimizzate le interferenze con le zone maggiormente abitate: es. Castel Frentano, Lanciano, alcune zone di Paglieta e di Atessa.

Il percorso dell’Elettrodotto con tralicci fino a 77mt di altezza non tiene conto dell’effettiva realtà dei territori attraversati. La Società ha rappresentato in Progetto un contesto insediativo diradato e disperso, privo di coltivazioni specialistiche, paesaggisticamente non rilevante.

La scelta di un tracciato subcollinare nelle zone agricole dalla Valle del Pescara al fiume Sangro è, invece, stata determinata dalla possibilità di utilizzare un territorio “comodo” da attraversare, con pochi ostacoli dal punto di vista vincolistico (es. aree protette, evidenze storico-artistiche, siti di importanza, ecc.), con infrastrutture viarie in grado di consentire il transito dei mezzi necessari ai cantieri (betoniere, escavatori, ecc) per la costruzione delle piazzole dei sostegni, e in modo da risparmiare, utilizzando le contrade agricole che si sviluppano già su direttrici stradali secondarie, la costruzione delle stesse “piste di accesso” ai piloni.

Secondariamente, ai minori oneri di costruzione (traducibili in corrispondenti risparmi di costi), si sarebbe accompagnata, quale ulteriore vantaggio per la Società, la minore reattività sociale delle Comunità residenti, poco preparate culturalmente per organizzarsi nella resistenza giuridica e ambientale cui simili opere normalmente danno origine, dato l’elevato sacrificio socio-economico per le aree attraversate.

Infine, quale migliore vantaggio poteva rappresentare per Terna, Gestore della Rete, delegare a presentare l’istanza per l’autorizzazione dell’opera la Società Abruzzoenergia, con sede a Gissi, proprietaria della relativa Centrale, soggetto economico territorialmente influente, con interessi ramificati e poteri rappresentativi regionalmente estesi, in grado di “tessere” al meglio le relazioni con i Comuni, anche in assenza dell’iniziale concertazione sul progetto, consapevolmente “omessa” da Terna.

 

L’alternativa di progetto, che avrebbe potuto svilupparsi su un Corridoio Ovest più prossimo alla Maiella, è stata scartata senza i dovuti approfondimenti. Essa avrebbe incontrato una fase di gestazione del tracciato sicuramente più complessa, per la vicinanza alla zona Parco e le peculiarità geofisiche del territorio. Ma, pur nella difficoltà tecnica delle soluzioni e nella progettualità più articolata dati gli enti da interpellare, non sarebbe stata impossibile. Essa avrebbe risparmiato i danni agricoli e i rischi sanitari del percorso adottato, attraversando, invece, l’Elettrodotto, così com’è stato progettato, territori destinati all’agricoltura di qualità e a vocazione residenziale. Tutto questo con un maggior impatto per l’uomo, il suo ambiente di vita e lavoro e un danno per le generazioni future, la salute delle quali è soggetta a rischi non calcolabili.

 

Sono ancora possibili azioni per giungere, se e quando dovesse essere autorizzata l’opera, a una mitigazione degli impatti.

A breve termine occorre:

 

  • chiedere alle Autorità amministrative (Ministeri) attraverso gli Organi Regionali e le Istituzioni più rappresentative per l’Abruzzo (Presidenti di Provincia, unione di più Sindaci, Associazioni di Categoria, Istituzioni ecclesiastiche vicine al territorio) una moratoria del procedimento;
  • far convocare un tavolo regionale con le Società (Terna e Abruzzoenergia), i Comuni e rappresentanze qualificate dei cittadini per individuare varianti a minor impatto ambientale;
  • sottoporre tali varianti ad accordo Comuni- Società, oppure se di rilevante entità, a nuovo giudizio del MATTM (Ministero dell’Ambiente);
  • sollevare l’attenzione e l’opinione pubblica con tutti i mezzi adeguati, informare maggiormente sui rischi e danni dell’opera, sulla sua non più strategica necessità alla luce dell’attuale stato di crisi e sulla opportunità di destinare ad interventi realmente importanti per l’Abruzzo (es. ricostruzione e manutenzione post terremoto) le risorse pubbliche dell’investimento relativo all’infrastruttura

 

 

Con questo DOCUMENTO, di raccolta e sintesi dei problemi e delle criticità che l’opera suscita, ci si appella al senso etico, morale, civile, con cui Istituzioni e Autorità civili, religiose e politiche governano e operano nelle comunità, e si auspicano senso di responsabilità per le scelte di gestione del territorio e “buona politica per l’ambiente”, per la salvaguardia di questo a garanzia delle generazioni future.

 

Addì, 18 luglio 2012

 

In fede

 

Antonella La Morgia

 

 

Questo Documento è redatto a cura di:

Comitato Ambiente Salute e Territorio

C.A.S.T.

Pres. D.ssa Antonella La Morgia

Colle Aia 11

66032 Castel Frentano CH

Cell. 333-6582490

e-mail: antonellalamorgia@virgilio.it

 

 

 

COMITATO C.A.S.T. Comitato Ambiente Salute e Territorio

 

DOCUMENTO

 

Il Comitato C.A.S.T., con sede a Castel Frentano, con scopi di tutela ambientale e  territoriale per tutta la Regione, si è costituito nel 2010 al fine di informare, valutare e articolare opportuni Documenti tecnici e giuridici (Osservazioni, Memorie, Esposti) in relazione al progetto avviato in data 25 gennaio 2010 in Procedimento di autorizzazione presso il Ministero dello Sviluppo Economico dell’opera “Elettrodotto a 380 KiloVolt in Doppia terna Villanova-Gissi e opere connesse”.

PREMESSO CHE

 

Il percorso del Procedimento, avviato presso il Ministero dello Sviluppo Economico e tuttora in corso, è stato il seguente:

 

  • ai sensi dell’art. 1 sexies del D. L. del 29 agosto 2003 n°239, convertito con modificazioni dalla Legge del 27 ottobre 2003 n°290 e successive modifiche, la Società ABRUZZOENERGIAp.A. ha presentato in data 21 dicembre 2009 istanza al Ministero dello Sviluppo Economico per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’intervento Nuovo Elettrodotto a 380 kV in doppia terna Gissi-Villanova e opere connesse”, con dichiarazione di pubblica utilità, urgenza, indifferibilità ed inamovibilità nonché apposizione del vincolo preordinato all’imposizione in via coattiva della servitù di elettrodotto;

 

  • in data 25 gennaio 2010 è stato formalizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico l’avvio del procedimento autorizzativo per l’intervento “Nuovo Elettrodotto a 380 kV in doppia terna Gissi-Villanova ed opere connesse;

 

  • Abruzzoenergia p.A., ai sensi del D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, come modificato dal D. Lgs. 16 gennaio 2008 n. 4, ha presentato in data 3 febbraio 2010 al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali l’istanza di Pronuncia di compatibilità ambientale, compresa la Valutazione di Incidenza e la Relazione Paesaggistica;

 

  • in data 15.06.2010 presso il Ministero dello Sviluppo Economico si è tenuta la prima Conferenza di Servizi, presenti le Amministrazioni interessate, i rappresentanti di Regione e Province di Chieti e Pescara, nonché le autorità Ministeriali coinvolte nel Procedimento.

In detta Conferenza di Servizi le Amministrazioni Comunali e la Provincia di Chieti hanno ribadito fortemente tutte le perplessità e le criticità esistenti in merito alla realizzazione dell’‘Elettrodotto e hanno chiesto l’accoglimento delle proposte modificative, sottolineando la necessità di una sospensione dell’iter procedimentale per il rilascio del parere V.I.A. al fine di arrivare ad una soluzione quanto più ampia e condivisa possibile;

 

  • con Delibera del Consiglio Provinciale all’unanimità ( Del. N.30 del 03.03.2011) la Provincia di Chieti ha nuovamente espresso parere contrario sull’opera per il non accoglimento delle istanze provenienti dal territorio. La Provincia ha chiesto alla Società Abruzzoenergia di cercare le opportune soluzioni e alla Regione di indire urgentemente un tavolo tecnico di confronto in materia e di sospendere l’iter per il rilascio del parere di V.I.A.

 

  • in data 13.09.2011, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare (MATTM) ha emesso (Decreto N.510) Decreto positivo di compatibilità ambientale con prescrizioni (non ancora pubblicato sulla G.U.);

 

  • come previsto dal Codice di Rete di Terna, predisposto in conformità a quanto previsto nel D.P.C.M. 11 maggio 2004 in materia di unificazione tra proprietà e gestione della rete, Abruzzoenergia S.p.A. volturerà a TERNA S.p.A. ( Gestore della Rete Elettrica Nazionale RTN, società responsabile in Italia della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete elettrica ad alta e altissima tensione) l’autorizzazione ottenuta inerente i predetti Impianti di Rete per la connessione al fine della corretta costruzione ed esercizio delle opere appartenenti alla RTN;

 

  • Abruzzoenergia S.p.A. è una Società del Gruppo A2A, proprietaria della centrale Turbogas di Gissi, con sede a Gissi. Abruzzoenergia S.p.A. ha richiesto a Terna la modifica della connessione alla rete RTN del proprio impianto di produzione. Nell’ambito degli interventi sulla Rete, previsti dal programma di Sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico, Terna ha stabilito che la modifica della connessione alla Rete RTN preveda la realizzazione di un nuovo elettrodotto a 380KV con palificazione per doppia Terna, per il collegamento dell’esistente stazione elettrica di “Gissi” (Ch) con quella di “Villanova”(Pe);

 

  • il Procedimento in corso presso il Ministero dello Sviluppo Economico prevede che l’autorizzazione unica sia rilasciata con Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare (L.241/1990 e s.m., e D.P.R. 8 giugno 2001 n.327 e s.m.), previa intesa con la Regione interessata dall’opera. Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare esprime, nell’ambito del Procedimento avviato, parere positivo o negativo di compatibilità ambientale (VIA Valutazione d’Impatto Ambientale) sull’opera a livello nazionale;

 

  • nell’ambito del Procedimento autorizzativo è avviato anche l’endoprocedimento (D.P.R. 8 giugno 2001 n.327 (Testo Unico sugli espropri”) per l’apposizione del vincolo espropriativo e di servitù coattiva di elettrodotto. Relativamente a tale ulteriore endoprocedimento, è stato pubblicato ultimo AVVISO al Pubblico in data 04.2012 sul quotidiano Il Centro e su Il Sole 24Ore, con facoltà per i soggetti interessati e per le persone potenzialmente danneggiate di presentare memorie alle Autorità coinvolte nel Procedimento.

 

Tutto ciò premesso, in merito alla formalità del Procedimento amministrativo avviato e alle caratteristiche del Progetto presentato dalla Società Abruzzoenergia S.p.A.

Il Comitato Ambiente Salute e Territorio

 

DENUNCIA

 

che vi sono stati vizi, omissioni e scarsa informazione in relazione agli impatti dell’opera sul territorio e sulle persone residenti nelle località dove saranno localizzati i sostegni dell’infrastruttura.

In particolare i vizi possono essere così riassunti:

 

VIZI DEL PERCORSO DI CONDIVISIONE DEL PROGETTO

Il Progetto proposto dalla Società Proponente Abruzzoenergia S.p.A. su delega di Terna (Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale) non è stato definito prima del Procedimento sulla base di tavoli tecnici con le Amministrazioni Locali (Comuni) dei territori attraversati.

Normalmente, la Società Terna, Gestore della Rete, definisce le nuove direttrici energetiche (Elettrodotti) in base a tavoli concertativi con le Amministrazioni interessate.

 

La Società Terna aveva avviato nel 2008 i tavoli con la Regione e le Province: a) per la determinazione: dei criteri per la determinazione di corridoi localizzativi; b) per la definizione di un corridoio di massima e per la condivisione di tale corridoio di tracciato con le Province di Pescara e Chieti. L’ultimo verbale del tavolo tecnico del 2.12.2008 cita espressamente che: “potranno essere avviate le attività di analisi propedeutiche all’individuazione delle fasce di fattibilità all’interno dei corridoi, nonché avviati i tavoli tecnici con i Comuni territorialmente coinvolti”.

Come riferito sopra,

  • NON VI SONO STATI TAVOLI sulla definizione in dettaglio del tracciato con i Comuni, né tavoli in Regione, a procedimento avviato, sulle criticità e sui problemi connessi all’insediamento dell’infrastruttura e alle sue interferenze;

 

  • LA REGIONE HA OMESSO DI ESPRIMERE E INVIARE IL PROPRIO PARERE motivato a norma dell’art.25 comma 2 D.lgs 152/2006 e s.m. In altre Regioni, come la Toscana, l’avere espresso detto parere in senso negativo ha consentito la sospensione del procedimento di V.I.A. (Elettrodotto S.Barbara.- Monte S.Savino).

 

La Società Abruzzoenergia ha definito il tracciato di progetto sulla base del solo Corridoio di massima, scelto e deciso da Terna con tavoli di soli Regione e Province (Pescara e Chieti) nel 2008, e con una Determinazione del Direttore Regionale A. Sorgi di convalida dell’ultimo tavolo tecnico Terna-Regione Abruzzo (02.012.2008).

Il Progetto risulta, così, unilateralmente definito, presenta numerose irregolarità cartografiche e lacune sulla situazione reale delle zone attraversate, soprattutto sulla effettiva residenzialità e antropizzazione delle contrade agricole dove sono localizzati i siti dei sostegni, spesso a pochissima distanza da abitazioni e su suoli dove insistono colture specialistiche e di pregio (vigneti, oliveti), dove è impossibile ritenere potersi praticare l’attività agricola al di sotto delle 4 ore giornaliere (limite massimo per l’esposizione consentita nelle fasce di rispetto degli elettrodotti).

 

IN BASE A CIÒ, SI RITIENE NON OSSERVATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TERNA-REGIONE ABRUZZO.

 

In base al Protocollo d’Intesa stipulato tra Terna e la Regione Abruzzo (2007) è espressamente stabilito l’impegno di entrambe a “collaborare nella definizione ed adozione di corridoi ambientali, fasce di fattibilità, al fine di ospitare gli impianti del Piano di Sviluppo, anche attraverso la concertazione delle Amministrazioni locali.

 

 

VIZIO DI OMISSIONE DI PARERE MOTIVATO E VIZIO DI INFORMAZIONE.

LA REGIONE HA OMESSO DI ESPRIMERE IL PARERE e DI SENTIRE ISTITUZIONI E CITTADINI.

 

In base alla normativa vigente (art.25, secondo comma, D.lgs 152/2006), la Regione invia il proprio parere motivato prima della decisione inerente la V.I.A. (Valutazione d’Impatto Ambientale).

 

La Regione è stata più volte interrogata sulla posizione inrerente l’opera da componenti il Consiglio Regionale (Interrogazione  Cons. W. Caporale 2010, 2011, Interrogazione Cons. F. Caramanico 2011).

Il Comitato Ambiente Salute e Territorio ha regolarmente inviato: Osservazioni, Documenti, Memorie ai Ministeri interessati e alla Regione, e Richieste di audizione, nonché appelli (Osservazioni del 3.04.2010, Appello con firme al Presidente Chiodi del 28.05.2010, Osservazioni del 4.03.2011, Richiesta riscontro alla Regione 28.09.2010, Richiesta di audizione in Regione su tavolo tecnico 26.09.2011, Memorie ai Ministeri e Regione del 5.05.2012).

Osservazioni e Memorie sono state regolarmente inviate da Enti (Comuni), Cittadini privati, Coldiretti di Atessa, Consorzio ASI Sangro).

 

Fino ad oggi, restano decisamente contrari al passaggio dell’elettrodotto i Comuni di: Castel Frentano, Lanciano, il Consorzio ASI Sangro, la Coldiretti di Atessa. Il Comune di Paglieta ha espresso parere urbanistico negativo e i cittadini si oppongono all’attraversamento dei piloni nelle proprie zone agricole, perché la distanza che la legge prevede non è sufficientemente cautelativa per i rischi sulla salute, in particolare dei bambini.

In più, molti cittadini denunciano di non essere stati adeguatamente informati dalle Istituzioni locali sul progetto e sulle modalità di accesso ai Documenti e di intervento e opposizione nel Procedimento.

Nel corso di questi due anni, il Comitato C.A.S.T. ha assistito legalmente, informato, prestato la propria competenza ed esperienza verso Istituzioni e cittadini privati. Il Comitato fa parte della Rete Nazionale di Comitati sulla legalità e trasparenza dei Progetti di Terna degli elettrodotti ad Alta e Altissima tensione.

 

 

SCARSA CONSIDERAZIONE DEGLI IMPATTI SULL’AMBIENTE E LA SALUTE

 

DESCRIZIONE SINTETICA DEL PROGETTO.

 

Il Progetto di “Elettrodotto Villanova-Gissi e opere connesse” interessa i territori comunali (16 Comuni) di: Cepagatti, Chieti, Casalincontrada, Bucchianico, Fara Filiorum Petri, Csacanditella, Filetto, Orsogna, Guradiagrele, Sant’Eusanio del Sangro, Castel Frentano, Lanciano, Paglieta, Atessa, Casalanguida, Gissi, per un totale di 69,3Km di percorso. Il tracciato prevede la realizzazione di 143 sostegni, per un totale in termini di area occupata pari a circa 57.200 m² lungo tutto il tracciato.

I sostegni (tralicci) sono del tipo a doppia terna con mensole isolanti, in angolari di acciaio ad elementi zincati a caldo e bullonati, con altezza a partire dai 55mt fino a 77mt, indipendentemente dal contesto antropizzato o meno del territorio.

La corrente circolante è di 2955 A in ciascuna fase della terna (portata in corrente).

 

Le motivazioni esplicitate nel Progetto sono:

  • entrata in servizio di poli di produzione (centrali turbogas) concentrate in prossimità della costiera Adriatica centro-meridionale (es. Larino, Brindisi, Candela);
  • inadeguatezza della rete elettrica e deficit energetico dell’Abruzzo;
  • garantire l’esercizio in condizioni ottimali dei poli di produzione elettrica locali (Turbogas di Gissi).

 

I benefici sono così riassunti dalla Società Proponente:

– riduzione delle perdite di rete

– incremento di 1000 MW della capacità produttiva liberata per la copertura del fabbisogno da

produzione più efficiente;

– riduzione nella produzione di CO2

 

Il costo stimato di realizzazione dell’opera è di 250 Milioni di Euro. I costi di manutenzione sono stimati per circa 4 Milioni di Euro l’anno, pari all’1,5% del valore totale dell’opera stessa.

 

 

MOTIVAZIONI E SCENARI CONTRADDITORI DEL PROGETTO

 

Dal 2008 ad oggi la situazione dei consumi, della produzione e delle esigenze energetiche regionali e nazionali è notevolmente cambiata, ma il Progetto si basa su dati anteriori alla congiuntura attuale economica e produttiva. Ciononostante, il Progetto è considerato opera strategica d’interesse nazionale.

La Società Abruzzoenergia fa riferimento a indici di consumo e domanda di energia fermi al 2007. In realtà, il deficit in Abruzzo ha subito una sensibile contrazione (dal 25 al 18% dal 2007 al 2010), è in continua discesa, e comunque la Regione è in linea con la diminuzione della domanda di energia che ha fatto seguito alla crisi a partire dal 2009, e che è confermata dall’attuale stagnazione dei comparti industriali.

L’opera rappresenta il raddoppio dell’Elettrodotto esistente (in semplice Terna) ed è stata pianificata da Terna nel 2005, sulla base di trend di crescita economica oggi improponibili (PIL con indice 1 positivo).

La tendenza ad avere un disallineamento della pianificazione (previsione di nuove reti di trasporto) e del parco di generazione della produzione (autorizzazione e costruzione di nuove centrali) è normale, anche se rappresenta un forte di limite che da sempre causa e continuerà a causare ritardi nel sistema di efficienza e modernizzazione delle reti elettriche. Pertanto, dire che il progettto dell’Elettrodotto Villanova-Gssi, in quanto pianificato già dal 2005, è per questo necessario e imprescindibile, è affermazione superficiale, che la lettura della strategia della Società Terna smentisce, e serve solo ad avvalorare chi protegge i grandi interessi legati a questi progetti, sulla base della tesi: “Se è stato definito, si deve fare”.

 

Al contrario, molti autentici ambientalisti ritengono che si debba applicare il principio: “ Nulla di definito, deve essere imposto”.

 

Correttamente, è stato osservato che: “l’esistenza di leggi che consentono la presentazione di progetti non significa automaticamente che essi debbano essere tutti autorizzati e realizzati.

La compatibilità delle nuove linee elettriche va verificata attentamente in un quadro di leggi e di strumenti di pianificazione territoriale ed energetica e di tutela dell’ambiente.

Autorizzare un soggetto privato a “rischiare” un investimento economico nella realizzazione di un’infrastruttura energetica non può tradursi nell’autorizzazione a compromettere definitivamente un territorio, il suo ambiente, il suo paesaggio.

 

Il fabbisogno energetico non va misurato solo con la fame di energia e del suo minor costo, ma con la razionalizzazione delle risorse (consumo di territorio, riduzione degli sprechi).

Le vecchie aree industriali che ora devono essere bonificate con grande consumo di risorse pubbliche, sono oggi quanto vedremo domani anche per le linee elettriche aeree per le quali si sta esagerando. È necessario pertanto un momento di ripensamento e di valutazione generale degli interessi e delle prospettive in campo. (M. Lepre, Legambiente Friuli Venezia Giulia)

 

IL PROGETTO VILLANOVA-GISSI NON RISPONDE AD OBIETTIVI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA RETE DI TRASPORTO, ma solo di adeguamento delle zone di mercato alle esigenze di scambio (ridurre la distanza da zone con meno efficienza del parco di generazione, garantire il dispacciamento ottimale nelle interconnessioni Italia-estero).

 

Se, infatti, il Progetto contribuisse ad ottimizzare e rendere più efficiente il sistema di rete, Terna avrebbe dovuto prevedere come fa, quando pianifica interventi di razionalizzazione del sistema di trasporto, dismissioni di linee minori esistenti e smantellamenti di tratti di elettrodotti a tensione minore. Tutto questo, invece, non è stato previsto e il progetto inserisce l’intervento nel raddoppio della dorsale energetica adriatica Fano-Foggia.

Più che apportare benefici diretti all’industria abruzzese o attrarre investitori privati quale miglioramento delle infrastrutture esistenti, il progetto appare quindi finalizzato a potenziare, nell’attuale mercato energetico libero, gli scambi tra zone di mercato (Italia-Balcani) di attori e competitors energetici (multiutility).

La Società A2A ha già acquisito il 50/% circa delle azioni della Società elettrica del Montenegro.

Sotto il Governo Berlusconi, avevano fatto discutere gli accordi con il Primo Ministro Dukanovic, indagato per corruzione traffici militari illegali.

Terna ha già ottenuto (2011) l’approvazione del Progetto di Elettrodotto in cavo sottomarino HVDC Pescara-Tivat (Montenegro) che rappresenta una delle grandi interconnessioni di reti tra l’Italia e l’estero con le quali il Gestore Terna si propone di fare dell’Italia l’hub energetico del Mediterraneo. Il Progetto Tivat-Pescara è stato fortemente contestato in Abruzzo; inoltre non sono chiari i progetti che le Società energetiche (Enel e A2A) intendono realizzare in quel paese e con l’accordo di quali altri soggetti economici privati.

Il Progetto di elettrodotto Villanova-Gissi non serve all’Abruzzo, serve a perpetrare il modello energetico da combustione fossile (Centrali Turbogas) dal quale lo sviluppo delle rinnovabili tende invece ad emanciparci quale modello alternativo.

Peraltro, la scelta di delegare Abruzzoenergia a presentare l’istanza per l’autorizzazione, non può aver tenuto conto del forte potere in loco del suo Presidente Gennaro Strever, quale stakeholder e influente soggetto imprenditoriale nei confronti delle Istituzioni con le quali relazionarsi ai fini della condivisione ultima del progetto.

 

 

CONSEGUENZE E DANNI PER L’AMBIENTE, IL PAESAGGIO E LA SALUTE

 

I CITTADINI NON SONO MAI STATI INFORMATI SULLA LOCALIZZAZIONE DEL TRACCIATO DALLE ISTITUZIONI, SIA NEI TEMPI ANTERIORI ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO SIA SUCCESSIVI.

 

Nessuna Assemblea, incontro o riunione (se non in alcuni casi su iniziativa o pressione del Comitato C:A.S.T.) è stata disposta per dare ai Cittadini informazioni e conoscenza sull’opera e sulle forme di partecipazione, comunque previste per condividere in forma trasparente e democratica un’infrastruttura che ha impatti sull’ambiente irreversibili.

 

La linea di trasporto energetico comprenderà 141 piloni, di ferro e acciaio zincato, di altezza tra i 50 e i 75mt e per una tensione di 2950Amper, per un percorso di 70Km circa. Nel Comune di Paglieta saranno posizionati dal sostegno 101-109 N.9 tralicci di altezza compresa tra i 56mt e i 70mt circa.

 

Più di 60 sono gli edifici censiti dalla Società nella fascia di 100mt dall’asse lungo il percorso. Tuttavia, sono state denunciate numerose omissioni, perché la Società ha fornito cartografie non aggiornate dei luoghi e dell’edificato esistente. Parimenti, molti suoli interessati dall’attraversamento della linea sono considerati agricoli, risultando, di fatto, abitati o soggetti a coltivazioni di pregio.

 

Il Progetto prevede la verifica dei limiti fissati dalla legge (obiettivo di qualità della misura di 3 microTesla) solo per le abitazioni e le strutture a distanze inferiori e fino ai 100mt dall’asse della linea. Tuttavia, sono numerosissime le abitazioni situate a distanze ulteriori e di fatto assai prossime ai sostegni elettrici, in relazione alle quali la popolazione residente sarà esposta a valori dei Campi Elettromagnetici di basse frequenze (ELF) superiori al limite di 0,2 MicroTesla, che è il limite per il quale si considera trascurabile il rischio di raddoppio per le leucemie infantili. Al contrario, come sopra detto, la progettazione si basa sul rispetto del limite di 3 MicroTesla, previsto dalla normativa vigente, ma sconfessato dalla giurisprudenza molti giudici e da diversi studi scientifici. Tale limite, ritengono le sentenze e gli studi, è molto al di sopra dei valori di sicurezza per le patologie tumorali, soprattutto  per i bambini (leucemia linfoblastica).

 

DANNI PAESAGGISTICI E IMMOBILIARI

 

I danni territoriali (impatti sul contesto paesaggistico, i beni immobili, i terreni e l’ambiente) si possono così specificare:

 

  • La perdita della commerciabilità degli immobili prossimi ai tralicci è del 100%

 

  • Sui terreni in cui insisterà il vincolo di esproprio per la posa dei tralicci o la servitù coattiva di elettrodotto risulterà difficile se non impossibile conservare le colture esistenti.

 

  • Vi sarà l’impossibilità di svolgere attività intensive, perché nelle aree rientranti nella fascia di rispetto dell’elettrodotto non è possibile svolgere attività lavorativa o permanere per più di 4 ore giornaliere;

 

  • Saranno necessari cambiamenti delle colture (passaggio da colture complesse a non specializzate come pascoli, erbai, seminativi, ecc.);

 

  • Vi sarà l’impossibilità di colture di pregio (estirpazione di vigneti, oliveti, frutteti, dismissione di serre);

 

  • Vi sarà la modifica degli indirizzi produttivi di una determinata area;

 

  • I terreni direttamente interessati sono soggetti a deprezzamento, con perdita di valore anche per la parte residuale;

 

Altre perdite evidenti consistono:

  • nelle limitazioni alle possibilità edificatorie;
  • nel deprezzamento immobiliare (100% della commerciabilità dell’immobile esposto alla vista dell’infrastruttura oltre ai rischi sanitari);
  • nella perdita di attrattività della zona, con conseguente esclusione delle potenzialità ricettive, agrituristiche, valorizzative ecc. dell’ambito interferito, anche a centinaia di metri dai piloni, in quanto “zona corridoio”;

 

  • nelle limitazioni alle attività artigianali-produttive, in quanto si deprivi il valore dell’offerta, con conseguente rinuncia agli investimenti.

 

Tutti questi indici negativi determinano perdite:

  • sul reddito,
  • sull’occupazione,
  • sul patrimonio,

In un periodo, come l’attuale, di crisi e recessione, ogni pregiudizio economico può essere determinante nel garantire la sopravvivenza o meno di un’attività economica e la conservazione del valore di un determinato patrimonio.

 

 

 

I PROTOCOLLI D’INTESA SUL PROGETTO

 

Il Comitato C.A.S.T. dal 2010 lavora con i Cittadini per costruire un dialogo qualificato e competente con le Istituzioni (invio di Documenti e Atti alla Regione, Provincia e Comuni), per ascoltare e assistere, come possibile, i privati che subiranno un danno sanitario ed economico dal passaggio dell’opera, e per far valere in sede Nazionale (Ministero dello Sviluppo Economico) i vizi del Progetto. Essi sono:

  • mancata concertazione in fase di progettazione e mancato rispetto da parte di Terna-Abruzzoenergia del Protocollo d’Intesa 2007.
  • Irregolarità del procedimento sulla pubblicazione degli Avvisi
  • Mancata e insufficiente istruttoria sulle Osservazioni di Privati ed Enti
  • Vizi sulla legittimazione del Soggetto Proponente il Progetto (Abruzzoenergia S.p.A.) a presentare l’istanza per l’autorizzazione per inadeguatezza del livello di progettazione (unilateralità nella definizione del percorso);
  • Assenza e immobilismo della Regione sulla materia;
  • Mancanza di un tavolo tecnico Regionale dopo la presentazione del Progetto e di attività consultive e deliberative della Regione;
  • Mancato ascolto delle Comunità e dei Cittadini da parte delle Istituzioni regionali deputate (Commissione VIA, Direzione Parchi, Presidente della Regione)

 

PER TUTTI QUESTI ASPETTI, L’ELETTRODOTTO VILLANOVA-GISSI È UN’OPERA LA CUI AUTORIZZAZIONE SARÀ IL RISULTATO DEI SOLI RAPPORTI DEGLI ENTI CON IL POTERE IMPRENDITORIALE PRIVATO (Abruzzoenergia).

 

Di tali rapporti costituiscono esempio i Protocolli d’Intesa, deliberati e/o stipulati (Comune di Atessa giugno 2011, Comune di Fara F.Petri dicembre 2011, Comune di Paglieta febbraio 2012 – il comune di Paglieta è recesso in seguito alle pressioni dei cittadini- ) dai Sindaci con la Società Abruzzoenergia e la Società Terna, sulle compensazioni ma anche e soprattutto sui presupposti di fatto e di diritto del Progetto.

 

QUESTI ATTI O PROTOCOLLI, ESCLUDENDO ED ESAUTORANDO LE PARTI SOCIALI DAL CONFRONTO TRASPARENTE E DEMOCRATICO SULLE CONDIZIONI DEL PROGETTO E SULLE CRITICITÀ, NON SONO CONDIVISI DAI CITTADINI.

 

Ciò denota l’assoluto disinteresse sia per il territorio quale “bene comune”, sia per la salvaguardia delle esigenze generali di tutela della comunità, quali i diritti fondamentali alla salute, alla difesa del patrimonio e alla informazione essenziale sulle opere riguardanti l’ambiente.

 

Ogni iniziativa che il Comitato ha intrapreso e porterà avanti sarà nel senso di rivedere il tracciato, sospendere il Procedimento e assicurare una maggiore salvaguardia degli interessi coinvolti. Tali iniziative (manifestazioni, denunce, coinvolgimento della pubblica opinione) sono perciò finalizzate a garantire il rispetto della legalità e delle regole democratiche sul governo del territorio, nonché  trasparenza e corretta informazione sui processi che portano alle decisioni che riguardano il consumo di territorio e la sostenibilità degli impatti sullo stesso, a garanzia delle generazioni future alle quali il territorio dovrà essere lasciato.

 

 

 

 

 

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